«Manca personale, fatture non pagate», terremoto all'Unione montana: si dimettono tutti

Mercoledì 1 Novembre 2023 di Giuditta Bolzonello
La sede dell'Unione montana Valle del Boite a Borca di Cadore

BORCA DI CADORE - È un vero terremoto quello che ha azzerato il vertici dell’Unione Montana Valle del Boite: dimissioni del presidente e dei tre assessori. Motivo? Uffici paralizzati per mancanza di un responsabile che firmi gli atti. Un gesto clamoroso, che pare non abbia precedenti, arrivato dopo una accesa conferenza dei sindaci e preso atto che non c’era nessuno disposto a dare una mano. «Solo il Comune di Cibiana, il più piccolo, ha messo a disposizione l’ufficio tecnico» assicura il sindaco Mattia Gosetti. «Con estremo rammarico annuncio le mie dimissioni da presidente dell’Unione Montana - ha annunciato Gosetti -, le hanno rassegnate anche gli assessori Hofer, Belfi a Sala».

«I NOSTRI APPELLI INASCOLTATI» 

È un dimissionario molto arrabbiato quello che spiega perché si è arrivati a tanto, perché il presidente si ritrova con le mani legate, senza le professionalità che garantiscano la funzionalità dell’Unione. Ergo: dimissioni in massa con la speranza che il segnale sia recepito da chi di dovere. La comunicazione è stata inoltrata a Regione e Prefettura dopo che gli stessi erano stati informati da tempo sulle difficoltà in cui ci si muoveva a Borca. Gosetti: «La motivazione è la completa incapacità di questa Unione di poter elaborare gli atti fondamentali per il suo stesso funzionamento, di pagare ogni genere di fattura e di elaborare qualsiasi atto finanziario, a causa dell’assenza della figura del responsabile di questo ufficio.

Dopo aver cercato questa professionalità in quasi tutti i comuni della Provincia di Belluno e dopo aver reso edotti gli Enti superiori, azioni ahimè che non ha portato alcun risultato, riscontro drammaticamente la mia totale inutilità alla guida dell’Unione montana, anche perché impossibilitato ad esercitare le funzioni della posizione organizzativa, azione non prevista normativamente».

FATTURE IN SOSPESO

L’Unione Montana ha chiesto aiuto per riuscire a portare a compimento il rendiconto del 2022, firmare tutte le fatture che sono rimaste in sospeso in questo periodo. Gosetti: «Di fatto noi non chiediamo null’altro perché in questo momento quello che ci serve è “l’atto della sopravvivenza”, se non riusciamo a fare ciò dobbiamo mettere questo ente nelle mani di una persona o di un altro ente che lo può fare». Le dimissioni dunque come gesto clamoroso che accenda l’attenzione sulle difficoltà che hanno gli enti locali, «noi non vogliamo stare a questo gioco al massacro, ci servono gli strumenti per governare» sbotta Gosetti che con amarezza ha dovuto prendere atto che senza il responsabile finanziario, nulla può fare, nemmeno elargire i contributi alle associazioni del territorio.

TUTTO BLOCCATO

Nel Comune il sindaco si può far carico, quanti stanno facendo i ragionieri in questi anni, di firmare non così in Unione e le conseguenze sono che tutto è bloccato compresi i pagamenti delle fatture ai fornitori. Domenico Belfi, sindaco di Vodo e già presidente dell’ente, nella conferenza per cercare le soluzioni che non sono state trovate ha detto: «Se la Regione non dà risposte c’è poco da fare, se avesse voluto le avrebbe date. Dobbiamo prendere atto che c’è l’impossibilità di andare avanti, chi di dovere nominerà il commissario straordinario che si spera abbia anche la capacità e il potere di firma, altrimenti anche il potere sostitutivo si rivelerà altrettanto impotente come noi».

SERVIZI ASSOCIATI

L’Unione Montana è fondamentale per le tante funzioni associate che negli anni ha saputo gestire, come ha ricordato il sindaco di Borca Sala Bortolo: «A noi serve perché alcune cose le facciamo attraverso l’Unione Montana: l’assistenza anziani, abbiamo un contratto in essere, i vigili e molto atro». Ancora più nel dettaglio Gosetti: «Funzioni ne abbiamo più di una: il medico per tutti quanti i dipendenti, la gestione di tutto quanto il reparto informatico, il servizio di raccolta rifiuti, il servizio dei vigili e gli operai, il servizio ambientale, con l’assunzione appunto degli operai nella sezione estiva, oltre il servizio di protezione civile. L’Unione va messa in condizioni di operare, c’ho dedicato il cuore in questi tre anni senza un euro di compenso». Ma nonostante impegno e passione ha dovuto prendere atto e lasciare. 

Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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