PERAROLO DI CADORE - A Perarolo di Cadore è stato riaperto il bar, l’unico del centro storico del paese.
Ebbene il “Covo dei Zatèr” ha riaperto i battenti grazie all’impegno e determinazione di Marco Mascolo, e della sua compagna, che vanta esperienza in materia ma che è soprattutto pieno di entusiasmo e voglia di fare, ridando così alla comunità un punto di ritrovo e di socializzazione.
Il Covo è al piano terra dello stabile comunale di Palazzo Lazzaris, un locale che è stato apprezzato da sempre per la qualità della proposta ed è in questo filone che si vuole inserire anche la nuova gestione. Ma essendo di proprietà pubblica, nello stesso edificio si trova anche il comune, l’iter da seguire è stato complesso e pure lungo. In cinque si erano candidati alla manifestazione di interesse pubblicata dall’amministrazione comunale ma solo Marco ha concretizzato la proposta iniziale, da domenica pomeriggio ecco l’inizio della nuova avventura.
I paesani hanno festeggiato ed augurato buone cose, il nuovo gestore si è messo a disposizione nell’offrire qualche servizio ai residenti: «Ad esempio - dice - posso far arrivare il pane». A Perarolo non c’è un negozio di alimentari; visto che per il suo bar si recherà ad acquistare il pane fresco tutti i giorni perchè non prenderlo anche per chi lo prenota? Insomma un aiuto soprattutto per quei vicini anziani e senza auto che potrebbero passare al Covo a ritirare il pane fresco; in futuro nel locale si potrebbe ricavare anche un angolo per una sorta di mini market. Di idee ce ne sono molte ma come tutte le cose vanno provate e tarate ed affrontate nel rispetto delle normative.
A questo punto inaugurato il Covo, messe sul tavolo le varie opzioni ed opportunità anche di sviluppo, la parola passa agli abitanti che con la loro presenza e costanza potranno garantire l’attività e garantirsi un punto di incontro ed aggregazione quotidiano che in molti, assicurano, ne lamentavano l’assenza.
Dopo mesi di stop e chiusure, dopo il lungo periodo in cui a fare da padrona nelle cronache locali era la frana della Busa del Cristo con i sui sfollati, ora Perarolo rinasce anche grazie alla riapertura del suo bar, meglio del suo “Covo dei Zatèr”, e dentro si respira anche la storia dell’antico mestiere della fluitazione dei tronchi lungo il Piave fino a Venezia; ai residenti dell’antico borgo e anche agli ospiti che lo amano, il compito di collaborare.