«Vado a combattere per il mio Paese»: cameriere ucraino di Misurina si licenzia

Lunedì 28 Febbraio 2022 di Alessia Trentin
Il cartello esposto fuori dalla malga Rin Bianco
1

AURONZO Sospende il lavoro stagionale alla Malga Rin Bianco: il suo Paese l’ha chiamato, deve arruolarsi. È successo ad un giovane dipendente del noto locale di Misurina, nei giorni scorsi costretto a partire per tornare in Ucraina, il suo luogo d’origine e dove ha ancora tutta la famiglia.

Il suo contratto scadeva a fine febbraio, il titolare non lo potrà rinnovare perché, semplicemente, non si sa quando l’uomo potrà rientrare in Italia e riprendere la sua vita.

L’ucraino aveva iniziato a lavorare alla Malga a dicembre, si occupava della sala e del servizio di trasporto dei clienti con un mezzo cingolato. Aveva legato con lo staff e avrebbe potuto continuare a lavorare lì anche fino a Pasqua, se non fosse che è stato raggiunto dalla lettera arrivata ormai a tutti i cittadini ucraini di sesso maschile tra i 18 e i 60 anni: l’invito a mettersi a disposizione per la chiamata alle armi, quindi a rientrare nel Paese nel caso ci si trovi all’estero. E così ha fatto il lavoratore, dopo aver avvisato e salutato il suo titolare. Ora non lo sentono da qualche giorno, la speranza è che lui e la sua famiglia stiano bene. «Non sappiamo quando tornerà – spiega Andreas, il titolare – né dove si trova in questo momento di preciso. Inizialmente era arrivato in Polonia e da lì intendeva essere raggiunto dalla famiglia, poi so che è entrato in Ucraina per raggiungerla direttamente e chissà quando potrà uscire di nuovo».

Sono tanti gli stagionali stranieri occupati nelle realtà della parte alta della montagna, specie nella ristorazione e nella ricettività dove ultimamente è molto difficile trovare personale, addirittura impossibile italiano. Sembra infatti ci siano anche altri locali nella stessa situazione, ai quali è venuto a mancare qualche lavoratore perché richiamato alle armi. La novità, va da sé, ha messo un po’ in difficoltà il lavoro all’interno della Malga, tanto che ieri è stato pubblicato un post nella pagina aziendale per avvisare la clientela di qualche cambio nell’organizzazione e di qualche servizio sospeso per la mancanza, proprio, di forza lavoro. L'assenza del trentenne ucraino, impiegato in sala e per il mezzo di trasporto dei clienti, e il venir meno della disponibilità anche di un altro cameriere ora infortunato comporterà forse qualche rallentamento nel servizio ai tavoli mentre non avere più la persona addetta al chiosco esterna ha reso necessario chiudere il piccolo bar detto “Merenda”. Anche il servizio di trasporto con il mezzo cingolato sarà sospeso durante il giorno e resterà assicurato solo in orario serale. «È un’impresa trovare personale ultimamente – conclude il titolare -, nella mia situazione ci sono anche altre attività, va così per tutti in questo momento. In sala avevamo anche un maitre, ma ora non c’è più e così io esco dalla cucina e do una mano».

Ultimo aggiornamento: 07:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci