Record di tumori alla pelle: «Contro il melanoma usate la crema anche in montagna»

Giovedì 6 Luglio 2023 di Daniela De Donà
Melanoma, record a Belluno

BELLUNO - Un record di cui Belluno farebbe volentieri a meno. Nell'Ulss 1 Dolomiti l'incidenza dei tumori alla pelle è la più elevata del Veneto. Pari, nei melanomi della pelle per l'appunto, a quella molto alta registrata in Australia e Nuova Zelanda dove si sta cominciando a correre ai ripari. In provincia, infatti, tra i tumori più frequentemente diagnosticati, si è passati dal diciottesimo posto occupato dal melanoma nel 1990 al sesto nel 2019. «In montagna non c'è la percezione del rischio», dicono dall'Ulss, che sta facendo prevenzione e invitando a usare la crema solare, perché non vi è l'abitudine alla protezione.

Decisa ad arrestare questa tendenza l'azienda sanitaria è scesa in campo con il progetto "Montagna sì, melanoma no" che ha coinvolto le scuole e 40 rifugi del Cai.

LO STATO DELL'ARTE
Ieri a mettere nero su bianco numeri e modalità per porre freno all'aumento dei tumori alla pelle sono arrivate le voci del commissario Ulss, Giuseppe Dal Ben, del capo Dipartimento di prevenzione, Sandro Cinquetti, della direttrice della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'Università di Padova, Alessandra Buja, e del direttore di Confindustria Belluno Dolomiti, Andrea Ferrazzi, che collabora nella campagna di informazione.

IL DETTAGLIO
A fornire la cornice del problema è Alessandra Buja, portando alcuni dati: nel 1990 il melanoma alla pelle, nell'Ulss 1 e sul totale di tumori mostrava una incidenza dell'1,6% con 19 casi all'anno (le femmine colpite quasi il doppio dei maschi). Un tumore tutto sommato raro, quindi, se messo a confronto con polmone (15,5%), mammella (11,5%), colon retto e ano (9,5%) vescica 86,4%), stomaco (5,7%). La classifica cambia decisamente nel 2019, con l'impennata di ben 85 casi all'anno: sesto posto (rank unico tra maschi e femmine) dopo mammella (17,6%), prostata (13%), colon retto e ano (9,5%), polmone (7,9), vescica (6,5%). Ad essere colpiti di più, stavolta, gli uomini, con 46 casi contro i 39 delle donne.

MARE E MONTI
«In ambiente montano vi è la mancanza di percezione del rischio», ha sintetizzato Alessandra Buja. A fare testo l'indagine (metodologia "Passi") del giugno 2022 nell'Ulss 1 Dolomiti: il 35% degli intervistati ha dichiarato di non usare mai la crema protettiva solare se va a passeggiare in montagna, il 27% ha risposto "qualche volta", il 38% "sempre". Mentre se si va al mare il 78% mette sempre la crema e solamente il 5% dice "mai". Gioca da complice, in questo verdetto, la pubblicità delle creme solari che mostrano, nella stragrande maggioranza, immagini di ambiente marino a proposito di prevenzione contro i raggi Uv. Stessa scarsa attenzione al sole, dai dati dell'indagine, vi è d'inverno sempre tra gli adulti con sciatori che al 56% non usano alcuna crema sul viso. E per i bambini: sulla spiaggia mamme e papà spalmano la crema ai figli nel 96% dei casi, sulla neve il 55%. «Noi possiamo agire, nel comportamento salutogeno, solo sui fattori modificabili, non, quindi, sul fototipo cutaneo o sulla presenza di nevi ha concluso Buja evitiamo, dunque, le esposizioni intense e intermittenti ai raggi Uv e le scottature, poniamo attenzione all'utilizzo di lettini con ultravioletti artificiali che hanno effetti sul dna soprattutto sotto ai 35 anni». E il rischio è molto più alto in chi ha meno di 50 anni.

CONSIGLI
Le regole d'oro sono note, ma vanno ripetute. Evitare l'esposizione al sole nella ore di maggiore irraggiamento (12-16, ore in cui cercare l'ombra), utilizzare una crema solare con almeno Spf 30. Intanto, per contrastare il melanoma, Sandro Cinquetti sta lavorando ad un progetto con i medici di base: «In un percorso che mira ad invertire il trend partiremo in autunno coinvolgendo, per una diagnostica di primo livello, i medici di famiglia che, per l'obiettivo, hanno un ruolo importante». A tirare le somme il commissario, Giuseppe Dal Ben: «Facciamo attenzione e teniamo comportamenti adeguati. Nella promozione della salute cerchiamo di mettere in campo uno stile di vita ottimale pensando che il sole fa bene, ma a giuste dosi e con le protezioni adeguate».
 

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