Treno delle Dolimiti: il Cadore e l'Agordino in lotta per il tracciato

Giovedì 17 Giugno 2021 di Raffaella Gabrieli Giuditta Bolzonello
Il treno delle dolomiti

BELLUNO - L'ora della verità per il tracciato del treno delle Dolomiti è vicina. Oggi, giovedì 17 giugno, a Villa Patt l'assessore regionale Elisa De Berti incontrerà i sindaci delle aree coinvolte dalle quattro ipotesi di tratta e i comitati interessati  e si farà il punto.

Ci sarà l'ingegnere Helmuth Moroder (incaricato dalla Regione Veneto di eseguire tutti gli approfondimenti e le elaborazioni tecniche sull'idea del treno ndr). E i vari promotori lanciano gli ultimi appelli.

QUI AGORDO
«I numeri parlano da soli: sia in termini di residenti lungo il tracciato, che di presenze turistiche nei comuni interessati dalla linea, che di costi e di tempi di percorrenza, la proposta di treno delle Dolomiti via Val Cordevole è la più appetibile. Non lo diciamo quindi solo noi del Comitato ma anche dei dati oggettivi». Così Paolo Selva Moretti, a capo del sodalizio che sostiene la linea Ponte nelle Alpi - Cortina via Belluno, Agordo e Alleghe, alla vigilia dell'incontro di oggi. «Spero che per l'assessore sia questo il primo di una serie di incontri con il territorio e di approfondimenti - sottolinea Selva Moretti - Anche la nostra proposta, pur arrivata in ritardo sulle altre, merita la giusta considerazione. Ricordiamo che essa è quella che centra più di tutte l'obiettivo originario: collegare Venezia e Cortina nel più breve tempo possibile». I tecnici del Comitato agordino hanno predisposto dei dati relativi a popolazione e presenze turistiche per confrontarli con quelli della linea Valli del Boite e Ansiei. «Tolti Ponte nelle Alpi e Cortina, punti di partenza e di arrivo di entrambe le proposte - spiega il presidente - la tratta agordina coinvolgerebbe ben 67.924 residenti: essendo l'unica che passerebbe per Belluno e per Sedico, due grosse realtà della provincia, può contare su una corposa popolazione. Alla linea via Valli del Boite e Ansiei, invece, fanno capo 27.688 cittadini. Per quanto riguarda poi le presenze turistiche, e quindi un altro ampio potenziale serbatoio di utenti, sono 1.414.653 per l'ipotesi agordina e 851.585 per quella cadorina. Numeri di peso, quelli agordini, che avvalorano la sostenibilità economica dell'opera». «Visto l'ingente investimento necessario in ogni caso - conclude Selva Moretti - viene da chiedersi se non sia più saggio puntare sulla proposta agordina che prima di tutto sarebbe la più veloce tra Venezia e Cortina e al contempo andrebbe a collegare tutti i comprensori sciistici presenti in provincia di Belluno definiti principali/strategici dal Piano neve Regione Veneto (ben quattro, al posto di uno solo raggiungibile con le proposte via valli del Cadore) nonché l'area artigianale/industriale di Agordo con il suo grande bacino di pendolari. Sarebbe inoltre possibile servire con la ferrovia due lunghe ciclabili (Cordevole e Boite/Piave) e al contempo realizzare un grande anello ciclabile in provincia di Belluno».

QUI CADORE
Fermo restando che «l'accesso naturale per Cortina passa per il Cadore» e che la tratta Ponte nelle Alpi Calalzo «non è abbandonata ma in piena efficienza e i lavori che si continuano a fare ne sono la prova», il sindaco Luca De Carlo afferma: «Il treno delle Dolomiti deve passare per il nostro territorio, noi abbiamo già detto quale tracciato, la Regione scelga quello che ritiene strategico e sancisca che Calalzo è stazione strategica». Oggi all'assessore Elisa De Berti anche il sindaco di Pieve Bepi Casagrande dirà che è fondamentale che venga rispettata la situazione attuale che vede in Calalzo la stazione d riferimento. Ma aggiunge: «Per questo auspico che ci sia l'unità di tutto il territorio e per il collegamento da Ponte nelle Alpi a Calalzo perché non puntare ad innovare con i treni all'idrogeno? Per quanto riguarda il proseguo verso Cortina dico che tocca alla Regione decidere. I sindaci cadorini hanno detto la loro, hanno fatto la loro scelta ma è la Regione che ha l'ultima parola, che ha voce in capitolo: la eserciti». È dal 2017 che in Cadore si sono chiarite le idee sul proseguo della ferrovia verso Cortina, è stata scelta all'unanimità la così detta variante dei sindaci. A sollecitare e coordinare le iniziative la Magnifica Comunità di Cadore che con il presidente Renzo Bortolot: da Calalzo a Cortina lungo il Centro Cadore, la valle dell'Ansiei, un tunnel di 6.5 chilometri sotto il gruppo del Sorapis per uscire a San Vito e poi su a Cortina. «Noi pensiamo che il treno sia fondamentale e il transito della linea non è indifferente per il Cadore, il territorio si è unito sulla proposta dei sindaci. Questo progetto è valido». Sul fatto che sia giunta l'ora di decidere tuona il sindaco Luca De Carlo: «Considerato che la Provincia ha come leader Re Tentenna, che non prende posizione per non scontentare qualcuno, io che invece non ho paura dico che è ora di chiudere la partita del treno delle Dolomiti. Visto che fino a Calalzo la linea c'è, anche se sembra di no, dico che si vada avanti con qualsiasi tracciato la Regione scelga verso Cortina da Calalzo. Fatto questo poi si potrà decidere se e come collegare Cortina ad Agordo per chiudere l'anello».
 

Ultimo aggiornamento: 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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