Treno delle Dolomiti, l'assessore De Berti: «Un incontro a Belluno con i sindaci interessati»

Giovedì 10 Giugno 2021 di Giuditta Bolzonello
Treno delle Dolomiti: presto la decisione sul tracciato per il nuovo progetto
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BELLUNO - Treno delle Dolomiti, è tempo di decidere. La Regione non si sbottona, ma si apprende che ha fissato un tavolo tecnico, il 17 giugno a Belluno, con i sindaci interessati. Tutto lascia pensare che entro giugno arriverà la decisione sul tracciato scelto. Ieri veniva data come verosimile per l’11 giugno, in una nota del portavoce dell’opposizione, il consigliere regionale Arturo Lorenzoni. I tempi, però, potrebbero essere più lunghi, visto il tavolo. «Faremo un incontro a Belluno - spiegava ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti - con l’ingegnere Helmuth Moroder (incaricato dalla Regione Veneto di eseguire tutti gli approfondimenti e le elaborazioni tecniche sull’idea del treno ndr) e tutti i sindaci interessati. Tra oggi e domani partiranno le convocazioni».

QUI CADORE

a Magnifica Comunità di Cadore ha riproposto la tematica sviluppata nel 2017 con l’accordo dei sindaci cadorini sul tracciato per il proseguimento ferroviario da Calalzo verso nord. «Chiederemo un incontro alla Regione per ricordare la nostra posizione, il nostro progetto sul tracciato che collegherà Calalzo con Cortina, progetto condiviso dai sindaci», precisa il presidente dello storico ente Renzo Bortolot. Il percorso sul quale si sono accordati gli amministratori cadorini, tanto da essere stato chiamato «variante dei sindaci» è: da Calalzo a Cortina passando per Auronzo. Era stato chiaro il presidente della Magnifica: «Dopo un lungo periodo di silenzio, sollecitati dagli spunti che arrivano dall’Agordino, abbiamo deciso di ricordare la nostra proposta di collegamento ferroviario, ce ne occupiamo da anni ed è una proposta condivisa, pensiamo che il treno sia fondamentale per il Cadore». Sono 50 chilometri di tracciato metà dei quali in galleria, 10 su viadotti, con stazioni a Domegge, Lozzo, questa a servizio anche di Lorenzago. Si prosegue per la valle dell’Ansiei, ma prima c’è la stazione per il Comelico all’altezza dell’attuale ingresso dell’omonima galleria. Ad Auronzo la stazione è in zona impianti di risalita. In località San Marco si entra in galleria per 6.5 chilometri, un tunnel sotto il gruppo del Sorapis, per uscire in valle del Boite a Chiapuzza di San Vito. Da qui, sul versante destro del Boite si raggiunge Cortina con una stazione a Zuel e arrivo nel cuore della Regina delle Dolomiti dove ci sarà la stazione centrale sotterranea.

QUI AGORDINO

«Il fatto che faccia un incontro in provincia è positivo», afferma Paolo Selva Moretti, del sodalizio che sostiene la via agordina. «È quello che noi, come comitato, - prosegue - abbiamo sempre chiesto: convocare un tavolo tecnico per decidere il migliore tra i tracciati, per l’interesse provinciale. Il treno è una struttura di ampio respiro che ha una valenza provinciale, anzi veneta con lo sbocco a nord. La spesa è grande, stiamo parlando di un miliardo di euro e anche la scelta deve essere ben ponderata tra i 4 tracciati, non deve essere di pancia, ma di testa». Anche il tracciato agordino parte da Ponte nelle Alpi (il punto comune per tutti 4 i tracciati), ma raggiunge Cortina per la valle del Cordevole: passa per Belluno, Agordo, Cencenighe, Alleghe Caprile e tramite galleria arriva infine a Cortina. «L’Agordino, essendo baricentrico rispetto alla provincia, - prosegue Selva Moretti - riesce a collegare tutte le valli. Striamo cercando di fare gli interessi della provincia non le guerre tra le vallate. Ci siamo confrontati anche con ditte che lavorano in campo ferroviario e hanno confermato che quello agordino è un progetto ben dettagliato, quasi un progetto preliminare».

LA POLITICA

Sul tema treno delle Dolomiti, si sta scatenando l’opposizione in Consiglio Regionale. Il consigliere Lorenzoni ieri in una nota ha sottolineato che «nella nostra Regione va adottato un metodo moderno per decidere come investire i fondi pubblici». E parlando di una possibile decisione per l’11 giugno afferma: «Questa indicazione potrebbe mettere fine alla lotta, tutta bellunese, tra i tracciati lungo il Boite e lungo il Cordevole o forse incendierà ancor di più lo scontro». Lorenzoni: «Il metodo con il quale si è proceduto fino a questo momento non ha visto un confronto aperto e trasparente tra le opzioni in campo, con il coinvolgimento delle comunità e il supporto di tecnici terzi per una valutazione oggettiva e serena delle alternative. Nello specifico della ferrovia delle Dolomiti sarebbe stato sufficiente aprire un tavolo di confronto tecnico in Regione». E oggi nella sede del Pd a Belluno sempre i trasporti al centro di una conferenza stampa «sullo sviluppo del trasporto ferroviario nelle Dolomiti». Parteciperanno l’onorevole Graziano Delrio, già ministro per le Infrastrutture e i trasporti e ideatore del piano straordinario ‘Cura del ferro’ e Roger De Menech, deputato bellunese

Ultimo aggiornamento: 09:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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