Belluno perde "Teno" Bristot, commerciante e anima del consorzio del centro storico

Martedì 5 Gennaio 2021 di Daniela De Donà e Alessia Trentin
Stefano "Teno" Bristot con il sorriso che lo contraddistingueva

BELLUNO Tutto in pochi, pochissimi, giorni. Dalla vita alla morte. E così non incroceremo più il suo sorriso coinvolgente, non rideremo più per le sue battute. Stefano “Teno” Bristot non c’è più. Ha chiuso gli occhi ieri nel reparto Covid dell’ospedale San Martino di Belluno. Solo il 23 aveva scoperto il virus con un tampone. Pochi giorni dopo il ricovero in ospedale. L’ossigeno, e il cuore che smette di battere. Belluno, nel passa parola, è ammutolita. Non vuole crederci. Classe 1958, commerciante e imprenditore, in città lo conoscevano tutti: atletico, sportivo, con la passione per i motori. Era stato pilota di rally, partecipando, anni fa, a gare di velocità in salita con la sua Opel Kadett: Belluno-Nevegal, Pedavena-Croce d’Aune.

GLI AMICI

«Adorava, peraltro, le auto italiane, come la Stelvio e si arrabbiava se gli si diceva che non valevano un granché – ricorda Gabriele Zanchetta – non si perdeva un gran premio di F1, e andava a vedere le gare di rally in giro per l’Italia». Con Zanchetta i viaggi erano in moto, in sella alla sua BMW GS1200. «Il compagno di viaggi ideale, sempre di buon umore – conclude Zanchetta, senza nascondere lo scoramento - mi hanno riferito che fino a tre giorni fa mangiava piatti di polenta». Altri amori, oltre alla famiglia: sci e mountain bike. «Ci conosciamo da quando eravamo ragazzi del gruppo piazzaioli – a raccontare è Giancarlo Ingrosso - era purista dello sport, convertito a fatica come me anche alla e-bike.

Quest’estate scendevamo, sul fango, dal rifugio Chiggiato. Stefano cadde e si ferì ad un ginocchio, ma non volle andare in ospedale per paura del Covid. Si fece cucire sulla rotula 15 punti, privatamente».

NEL CONSORZIO

Da sempre impegnato all’interno del Consorzio Belluno Centro Storico, ricoprendo la carica di presidente nell’anno 2019-2020, Bristot era molto amato dai colleghi della piazza che ne apprezzavano l’animo puro e il volto sempre sorridente. «Siamo sotto choc – diceva ieri Silvia Ciani, titolare di Intimissimi e di Calzedonia -, Stefano ci mancherà tantissimo. Ero andata da lui pochi giorni prima di Natale per qualche compera e poi ci eravamo sentiti nel solito gruppo whatsapp che abbiamo tra noi commercianti. Era un buono, sempre ottimista e sorridente, aveva sempre una parola buona per tutti, anche nei momenti peggiori». Ieri i suoi negozi, quello affacciato sotto i portici di piazza dei Martiri, Petit Fleur, e quello di via Psaro, sono rimasti chiusi. Dentro, insieme a Stefano e alle commesse, ci lavora anche la sorella Graziella. «Prima che un collega io ieri ho perso un amico – spiegava Christian Marchetti del negozio di scarpe Marchetti di via Roma -; dopo ogni riunione del Consorzio per stemperare gli animi e per farci due chiacchiere andavamo a mangiare qualcosa insieme, era sempre bello confrontarsi e sorridere con lui. Non riesco a crederci, sto male da quando l’ho saputo. Ci eravamo sentiti per gli auguri di Natale, nel gruppo del Consorzio, era il 23 dicembre. Da lì non ho più saputo nulla, solo gli ultimi giorni di dicembre mi era stato detto che era ricoverato».

IL CORDOGLIO

Tra i primi a diffondere la brutta notizia, ieri, sono stati proprio i colleghi del Consorzio con un post pubblicato nella pagina Facebook del sodalizio. Poche parole accompagnate dalla foto di Stefano, con il suo volto bonario e buono; subito i bellunesi hanno commentato e nel giro di poche ore la pagina si è riempita di oltre cento messaggi di cordoglio e di vicinanza, a dimostrazione di quanto l’uomo fosse amato in città. Anche il figlio Andrea, a cui papà Stefano ha passato la passione per i go-kart lo ha ricordato con un post su Facebook: «Te ne sei andato troppo presto papà». Bristot lascia anche la moglie, Manuela Dall’Armi, insegnante di scuola primaria.

Ultimo aggiornamento: 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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