Belluno. Poche navette per la sagra dei Fisciot e scattano le polemiche

Mancava anche la bancarella con i fisciot, i tipici fischietti a forma di gallo e gallina

Lunedì 18 Marzo 2024 di Federica Fant
Sagra

BELLUNO - Sagra dei Fisciot: buona l'affluenza, ma poche le bancarelle. La concomitanza con la festa di San Giuseppe di Trento e un'altra nel Veronese ha distolto parecchi ambulanti dal venire nel capoluogo dolomitico. Qualche polemica sulle navette (che quest'anno non c'erano), ma l'assessore Paolo Luciani ha spiegato che l'amministrazione ha scelto di aver lasciato piazza Piloni libera per permettere di parcheggiare comodamente e che la crisi della carenza degli autisti non ha risparmiato nemmeno la sagra della Madonna Addolorata.

Mancano i fisciot

La statua della Madonna dei Sette dolori, come da tradizione, è sfilata per le vie della città a partire dalle 16: da piazza Santo Stefano lungo via Roma, per passare sul Listòn e giù verso piazza Duomo per risalire via Mezzaterra verso Porta Dojona e ritornare alla chiesa di Santo Stefano. La statua è stata voluta dalla cittadinanza bellunese per festeggiare la fine di una pestilenza, fu realizzata all'inizio del Settecento da un allievo di Andrea Brustolon, Giovanni Battista Alchini, e ospitata proprio nella chiesa di Santo Stefano.

Tra le bancarelle non è passata inosservata la mancanza di quella dei tipici "fisciot", i fischietti a forma di gallo, gallina o altro che caratterizzano l'evento.

Si tratta dei fischietti di richiamo, perché una volta questi fischietti erano tra gli articoli più venduti dagli artigiani locali che li fabbricavano a mano in molte fogge.

Il bilancio

Quella di ieri è stata comunque uno degli eventi tradizionali più attesi e amati del Bellunese: ha saputo animare il centro storico di Belluno fin dalla mattina presto. L'assessore al Turismo, Paolo Luciani ha commentato la giornata esordendo così: «Volendo cominciare con un'analisi oggettiva, sul tema navette purtroppo conosciamo i problemi con cui ci siamo scontrati: in primo luogo quello economico, e poi viviamo una condizione particolare, in cui ogni giorno saltano corse per la mancanza di autisti e la stessa situazione si ripercuote anche in questo caso». Ma Luciani si affretta ad aggiungere che è stata «fatta la scelta di liberare Piazza Piloni, scelta che è stata apprezzata dai commercianti». L'area ristoro, infatti, che di solito era in quella piazza ieri si trovava tra i due giardini della piazza dei Martiri. Circa invece alle bancarelle, Luciani è il primo a riconoscere che ci sono stati anni in cui ce n'erano di più, tuttavia spiega anche le altre due fiere fuori provincia «hanno fatto sì che numerosi ambulanti abbiano optato per bacini d'utenza maggiori rispetto a quello di Belluno».

Ieri mattina in molti sono andati alla chiesa di Santo Stefano anche per la tradizionale pesca di beneficenza. Tra le altre attrazioni il concerto della banda davanti all'Auditorium, parliamo della banda cittadina "Filarmonica di Belluno 1867". Sotto i portici della Prefettura, c'era un'esposizione di bonsai, mentre in piazza dei Martiri, sul lato del "liston", le associazioni locali erano presenti con degli stand. L'assessore Luciani: «Penso che la Fiera dell'Addolorata sia un bel momento per il rilancio dell'inizio primavera. Oggi la città era viva e vissuta. Credo che sia stato un momento importante per la nostra cittadinanza: la fiera Madonna Addolorata segna per tutti noi un nucleo di folklore e devozione». 

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