Prof, un esercito va in pensione e nessuno sarà sostituito

Domenica 13 Giugno 2021 di Giovanni Santin
Cattedre vuote: un esercito di prof in pensione

BELLUNO - È un esercito di 186 persone quello che la scuola bellunese consegna quest’anno alla pensione. Per chi non è impegnato in esami l’ultima campanella è già suonata una settimana fa. Per gli altri l’esperienza lavorativa nella scuola terminerà con il prossimo 31 agosto. Il gruppo è capitanato da Renata Dal Farra, dirigente scolastico dell’Istituto Calvi: «Me ne vado dopo 43 anni di servizio», dice prima di presiedere l’ultimo collegio docenti della sua carriera, ma pronta a guidare il Nucleo insediatosi negli uffici dell’ex Provveditorato per gli Esami di Stato. Ma a pesare in particolare è “quota 100”, che già l’anno scorso aveva portato al numero stratosferico di 185 persone della scuola in pensione.

I PROF PENSIONATI Fra gli insegnanti lasciano la cattedra in 139. Il gruppo è composto da 13 docenti della Scuola dell’Infanzia, 31 della Primaria, 34 della Secondaria di I grado, 56 della Secondaria di II grado; cinque infine gli educatori che prestano servizio nei convitti annessi agli Istituti Alberghiero e Agrario. Non si sa quanti posti saranno reintegrati. Infatti molte classi di concorso sono esaurite e, nel contempo, non sono state espletate le procedure dei concorsi per l’immissione in ruolo di nuovi docenti. Così il prossimo anno scolastico rischia di iniziare con la solita ricerca di insegnanti che farà inevitabilmente ritardare l’avvio regolare delle lezioni. Un “aiuto” amaro arriva dalla diminuzione di alunni: si passerà dagli attuali da 22.950 ai prossimi 22.400 (-550), con una parallela contrazione del numero di insegnanti necessari, che infatti saranno 29 in meno. Un numero che non toccherà chi è già di ruolo, ma comporterà una disponibilità di posti di lavoro in meno per i precari.

ALTRO PERSONALE Anche il personale Ata (Assistenti tecnici amministrativi) si assottiglia: in questo caso è di 46 il numero di pensionamenti: fra essi 1 Dsga (Direttore servizi generali ed amministrativi, quello che un tempo si chiamava segretario scolastico), 9 addetti amministrativi, 3 assistenti tecnici e 30 collaboratori scolastici. E ci saranno problemi anche per la copertura degli incarichi da titolari degli Dsga, ovvero i segretari scolastici. In ogni caso bisogna attendere i numeri e le sedi vacanti che saranno pubblicate a breve.

DIRIGENTI SCOLASTICI Non va meglio sul fronte dirigenti scolastici. Un anno fa le scuole prive di un dirigente titolare erano 11 e ad esse erano stati assegnati dirigenti in reggenza, figure che oltre alla scuola di titolarità hanno la responsabilità anche di un’altra sede. Fra questi, 6 istituti avrebbero avuto la possibilità di avere un titolare perché normo-dimensionati, ma al momento delle immissioni in ruolo nessun vincitore di concorso aveva scelto questa come propria sede. In questo primo elenco c’erano istituto comprensivo (Ic) di Pieve di Cadore, Ic di Cortina, Ic di Santo Stefano di Cadore e di Comelico Superiore, Ic di Cesiomaggiore, Ic di Puos d’Alpago, Ic di Santa Giustina. Altri 5 erano gli istituti assegnati in reggenza perché sottodimensionati: Ic di Forno di Zoldo, Ic di Longarone, Ic di Cencenighe, Ic di Alleghe e l’Istituto Alberghiero Dolomieu di Longarone. La novità di quest’anno è che, a tutela delle piccole scuole di montagna, la soglia del normo-dimensionamento si è abbassata da 400 a 300 e quindi a questo gruppo si iscrivono anche l’Istituto Comprensivo di Alleghe, Ic di Cencenighe e Ic di Longarone che hanno riconquistato la loro indipendenza amministrativa e non saranno più accorpati ad altre realtà. Le uniche scuole sottodimensionate, e quindi senza un proprio dirigente, rimarranno l’Istituto Comprensivo di Forno di Val di Zoldo e l’Istituto Alberghiero Dolomieu di Longarone. Entro settembre le nuove immissioni in ruolo di presidi saranno 2: questo il contingente deciso per Belluno dall’Ufficio Scolastico Regionale. A fronte di un pensionamento certo e di 9 scuole normodimensionate e di 2 sottodimensionate, i dirigenti mancanti quest’anno saranno 12; e dopo i due coperti dalle nuove immissioni in ruolo, rimarranno 10 da assegnare in reggenza. 

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