Zoldo, negozi chiusi prima: «Preoccupati dai costi, andiamo tutti nel bosco a fare legna»

Venerdì 30 Settembre 2022 di Loredana Pra Baldi
Zoldo, negozi chiusi prima: «Preoccupati dai costi, andiamo tutti nel bosco a fare legna»

VAL DI ZOLDO - L'incognita della prossima stagione invernale, che in montagna può iniziare anche a fine agosto e finire i primi di giugno, con le incertezze sull'economia mondiale in uno stato di guerra sospesa e latente, molti nella Valle di Zoldo hanno pensato di andare nei boschi e fare scorte di legna. Mai prima d'ora, neanche nel periodo pandemico in pieno lockdown, i negozianti avevano chiuso i battenti. Ora invece visto il numero sempre più esiguo di residenti e il servizio che alcuni di loro offrono con la consegna a domicilio che può essere organizzata con meno personale, anche gli orari di apertura sono cambiati, talora ridotti a mezze giornate magari per dedicare il pomeriggio alla raccolta della legna per l'inverno.

L'INQUINAMENTO
Resta il fatto che  studi scientifici sull'uso della legna come fonte energetica evidenziano, in determinate condizioni, che gli impatti  sulla qualità dell'aria delle emissioni di queste sorgenti  hanno effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta, sia all'interno delle abitazioni sia all'esterno. A livello ambientale risulterebbe essere il riscaldamento domestico a legna e a pellet  responsabile di quasi la metà delle emissioni totali nella nostra regione di polveri sottili primarie (PM10 e PM2,5) per buona parte attribuibile agli apparecchi più vecchi, quali caminetti aperti e stufe tradizionali che spesso sono poco efficienti e molto inquinanti. Come se non bastasse, le statistiche dei Vigili del fuoco evidenziano che a livello nazionale ogni anno si verifichino circa 10.000 incendi di tetti derivanti da canne fumarie non correttamente installate o manutenute. Queste sono criticità relative alla combustione domestica della legna da non sottovalutare e di cui essere consapevoli, sebbene in questo frangente possa costituire una facile soluzione, nelle zone montane in particolare, per fronteggiare il rincaro delle bollette, se non addirittura un estremo rimedio nel caso peggiore in cui gas o gasolio non fossero più disponibili nel corso dell'inverno.

L'INTERVENTO
Il sindaco di Val di Zoldo Camillo de Pellegrin tuona con un messaggio sui social nel far  attenzione alle fake news sul divieto di utilizzo di impianti di riscaldamento a biomassa legnosa.

In Veneto non c'è questo divieto, solo in caso di raggiungimento a livello locale della soglia di criticità per la qualità dell'aria le misure da adottare prevedono il divieto di uso degli apparecchi per il riscaldamento domestico alimentati a biomassa legnosa (compreso il pellet) di classe inferiore alle 4 stelle, qualora nell'abitazione siano presenti altri impianti termici alimentati a gas (metano o gpl).

Questa è l'informazione che molti cittadini attendevano nel caos delle notizie che si susseguono in rete. Gli utenti tirano così un sospiro di sollievo: «finalmente una voce autorevole, grazie», altri ringraziano con la provocazione che a casa loro col freddo accenderanno e non si cureranno di nessun divieto.
 
 

Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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