Multe notificate solo via Pec: impugnate davanti al giudice

Martedì 12 Novembre 2019
Multe notificate solo via Pec: impugnate davanti al giudice
18

FELTRE (BELLUNO) - Non si spengono le speranze per gli automobilisti multati con notifiche via Pec, grazie alla battaglia di un agente di commercio bellunese. L'uomo, residente nel Feltrino ha impugnato due sanzioni per un importo di quasi 500 euro, che gli erano state notificate solo via Pec, quindi inviate al suo indirizzo e-mail certificato. La battaglia portata avanti dall'avvocato Paolo Serrangeli in un processo civile che si sta svolgendo di fronte al giudice di pace di Bassano del Grappa (Vi), dove vennero rilevate le presunte violazioni del codice della strada.

LEGGI ANCHE Arriva l'autovelox anti-cellulare: ti fotografa anche dentro l'abitacolo

Ieri c'era la prima udienza: le parti hanno portato le loro ragioni e il giudice ha rinviato. Un buon segnale quindi: nel caso di ricorsi infondati, c'è un respingimento immediato. Quello che sostiene l'avvocato Serrangeli è che «l'omissione della firma digitale ad un atto amministrativo trasmesso via Pec ne determina la radicale nullità». I verbali delle multe, in  questo caso e in molti altri casi, erano state trasmessi via Pec in formato Pdf e non in formato P7M, ovvero con firma digitale. «Nel caso di specie - spiega l'avvocato Serrangeli -, ambedue i verbali impugnati non contengono né la dizione richiesta dalla norma, né un foglio separato dedicato alla relazione di notifica con firma digitale, né una copia digitale del verbale di contestazione con attestazione di conformità sottoscritta con firma digitale. Ne consegue la radicale nullità di entrambi i verbali impugnati». Lo hanno confermato numerose sentenze, compresa quella relativa a accertamenti fiscali come decretato dalla Commissione Tributaria della Liguria. «L'atto spedito a mezzo per in formato pdf, infatti, non è un atto originale ma solamente una copia informatica dell'originale - spiega il legale - o, al limite, della copia informatica di un documento analogico. Un atto siffatto non è idoneo a garantire con certezza né l'autore né la sua integrità, che potrebbero essere garantite solo dalla firma digitale». 
Se l'agente di commercio bellunese riuscirà ad ottenere una vittoria aprirà una via per tutti i colleghi, lavoratori con partite Iva che sono stati costretti, per legge, a dotarsi di una Pec. «Ma si sa - conclude l'avvocato Serrangeli - che i professionisti si affidano ad un commercialista per il controllo delle e-mail, operazione che si realizza notoriamente solo in determinati momenti cardinali dell'anno fiscale, come ad esempio la dichiarazione dei redditi».

Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 15:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci