BELLUNO - Si è spento all'età di 102 anni uno dei pilastri della montagna veneta, Lorenzo Cappello. Tra i primi a esprimere il proprio cordoglio il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. «Era nato in un momento storico complicato, nel 1921, a Trichiana - ricorda - Dopo le scuole si iscrisse alla facoltà di chimica a Padova. Ma allo scoppio del secondo conflitto mondiale nel 1941 fu chiamato a servire negli Alpini, dovendo abbandonare gli studi, e fu inviato a combattere in Montenegro, poi in Francia e in altri contesti di guerra, dove sovente gli scontri avvennero in territorio montano. Non si piegò alle volontà tedesche e fu anche richiuso, poco tempo dopo l’armistizio, in un campo di concentramento in Germania, dove riuscì a fuggire e a riparare nuovamente in Francia. Alla fine della guerra iniziò quello che diverrà, negli anni a venire, un lunghissimo impegno con la divisa della polizia di Stato».
Fu proprio Cappello, in uniforme, l’ultimo tedoforo a consegnare la fiaccola olimpica a Zeno Colò, che diede avvio ai giochi olimpici di Cortina del 1956, immortalato in una foto simbolo di quelle olimpiadi. «Volle poi con forza l’apertura di una specifica scuola alpina della polizia di Stato - continua Zaia - per addestrare i poliziotti ad operare in montagna, unendo l’aspetto sportivo con le tecniche alpinistiche: fondò così, dopo aver coinvolto anche il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, il ‘Centro addestramento alpino della polizia di Stato’ di Moena, struttura inaugurata il 17 luglio 1967.
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