Mondiali di sci, alberghi da rifare:
arrivano 13 milioni dalla Regione

Domenica 26 Giugno 2016 di Damiano Tormen
Mondiali di sci, alberghi da rifare: arrivano 13 milioni dalla Regione
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Ritorno al futuro: gli alberghi bellunesi possono "svecchiarsi". La cura la paga la Regione Veneto. Con un pacchetto da 13 milioni di euro cash, più aiuti concreti per l'accesso al credito. Un piccolo passo verso la riduzione delle distanze con Trento e Bolzano, un grande passo per il turismo dolomitico. Soprattutto nell'ottica dei Mondiali di Sci di Cortina del 2021.

È proprio questa la molla che ha fatto scattare le attenzioni della Regione: il fatto che tra cinque anni gli occhi del mondo saranno puntati sulla perla delle Dolomiti. Il ritorno d'immagine sarà enorme, anche dopo che i riflettori dell'evento iridato si saranno spenti. A patto che il flusso turistico trovi alberghi, strutture e servizi all'altezza. La Provincia di Belluno lo aveva detto qualche settimana fa: «Stiamo lavorando per fare in modo di svecchiare la ricettività e rimetterla al passo con i tempi». Le associazioni degli albergatori non avevano tardato ad applaudire l'iniziativa. Ma il dubbio era sorto spontaneo: con quali risorse?

La risposta la dà la Regione. Ed è una risposta in grado di riportare negli anni Duemila le strutture ricettive bellunesi che troppo spesso vivono ancora tra il 1960 e il 1990. Una risposta dotata di portafoglio. «Abbiamo fatto un intervento specifico per la montagna - premette l'assessore regionale al turismo, Federico Caner (intervenuto ieri a Longarone, all'assemblea delle pro loco venete) -.(((tormend))) Lanceremo un bando che va al di fuori dei Fondi Por Fesr. Abbiamo concentrato tutte le risorse regionali della montagna e creato un fondo da 13 milioni di euro appositamente per il Bellunese e per i Mondiali di Cortina del 2021».

Il funzionamento è semplice: l'iniziativa regionale dà la possibilità agli alberghi che vogliono investire di attingere contributi a fondo perduto per il cofinanziamento di opere su hotel e strutture ricettive. Principalmente, ristrutturazioni e lavori di ammodernamento (come la creazione di spa e centri benessere). I cofinanziamenti andranno dal 35 al 50%, per un massimo di 200mila euro nell'arco di un triennio. «In più aggiungiamo risorse al fondo di rotazione e al fondo di garanzia e controgaranzia - continua Caner -. Abbiamo visto che negli ultimi anni il problema delle aziende, anche alberghiere, è quello dell'accesso al credito. Tra contributi a fondo perduto e agevolazioni al credito, crediamo si possa sbloccare la fase di ammodernamento delle strutture. Una fase fondamentale, perché il territorio bellunese è fantastico, ma la ricettività paga un po’ di ritardo rispetto ai concorrenti trentini e altoatesini».

Un ritardo che forse è anche infrastrutturale e stradale. «Per le grandi opere pubbliche non basta la Regione: serve l'impegno serio del Governo - conclude Caner -. La proposta di zona franca avanzata recentemente dal mio collega Bottacin potrebbe essere la leva giusta, di tipo fiscale, per portare nel Bellunese sviluppo e investimenti importanti».
Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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