Solo 12 medici pronti fare il tampone ai pazeinti: «Manca sicurezza, servono spazi adeguati»

Sabato 21 Novembre 2020 di Giovanni Santin
Medici di base chiedono sicurezza per fare tamponi
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Confrontati con i dati dell’intera Regione Veneto, la provincia di Belluno è quella con il numero minore di medici di medicina generale che abbiano già iniziato a fare tamponi. «Il motivo? Non perché non vi sia una nostra disponibilità – precisa Gianluca Rossi, medico a Belluno – ma perché ci sono ancora dei dettagli da precisare e su cui accordarci». Ed è forse proprio questa la ragione per cui nell’Usl 1 Dolomiti la percentuale di adesione è del 9.09% (la media del Veneto è del 54%): 12 su 132 medici. Insomma mancano gli accordi fra medici, Comuni e Usl per trovare il modo ed i luoghi per far eseguire i tamponi in sicurezza. 
L’INCONTRO
Solo ieri, infatti, nel corso di un incontro che una dozzina di medici in rappresentanza di tutte le zone del territorio hanno avuto con il dottor Cinquetti, responsabile del Dipartimento di Prevenzione e del Servizio di Igiene e sanità pubblica (Sisp), e con il dottor Sandro De Col, direttore del Distretto di Belluno, si sono fatti passi avanti per superare questi ostacoli. Probabilmente, insomma, nelle altre Usl il numero di medici che stanno effettuando tamponi è maggiore perché alcuni nodi sono già stati superati. Rossi precisa subito: «Come abbiamo detto sin dall’inizio non è che non vogliamo eseguire i tamponi, ma siamo disposti a farlo se siamo in grado di garantire la sicurezza. Quindi non negli ambulatori, perché questi non sono adeguati per ottemperare a questa necessità. Qui, fra l’altro, non sarebbe garantita neanche la sicurezza dei pazienti no Covid». Ecco quindi la prima necessità: reperire sedi esterne agli ambulatori. Fatto salvo per quei medici che fossero in grado, per la particolare struttura del proprio studio, di offrire ingressi e stanze separati per pazienti non Covid rispetto ad altri con possibile contagio in atto. E lì dove i medici non l’avessero già individuate, è l’Usl, che dovrà farsi promotrice. 
LE SEDI
È il caso per esempio di Belluno. Nel capoluogo una sede ancora non c’è e solo nel corso dell’incontro di ieri è stata avanzata la proposta di utilizzare le strutture del bocciodromo di Cavarzano. Ma niente è ancora stato deciso, perché adesso deve entrare in campo l’Usl e definire l’intesa. Il sito di Cavarzano sarebbe a disposizione di più medici. Ma in questo caso subentrerebbero altri problemi. Anche a Feltre potrebbe essere in dirittura d’arrivo l’accordo. In questo caso la sede dove eseguire i tamponi potrebbe essere un camper, ma al momento manca l’elettricità – grazie alla quale anche, ma non solo, riscaldare l’ambente per i medici - per poter partire. Ogni zona sta quindi portando avanti l’organizzazione con modi e soluzioni diverse. Ma anche una volta identificate sedi sufficienti per tutte le zone, sul tappeto rimangono altre questioni. 
GLI INTERROGATIVI
La prima è la questione dei rifiuti e del loro smaltimento.

Rifiuti particolari e che non possono di certo essere portati casa da ciascun medico e assimilati ad altri. Il tema è stato discusso ieri e avrà risposta entro breve. Altra questione è quella dell’organizzazione ed in particolare se prevedere o meno la prenotazione. Qualcuno ha poi sollevato se sia permesso tamponare e refertare pazienti di colleghi diversi; se così fosse, il lavoro sarebbe semplificato perché ciascun medico, nel corso del proprio turno, può accogliere chiunque. C’è poi per così dire un problema informatico da affrontare e risolvere perché ciascun medico possa inserire nel cosiddetto “cruscotto” i dati di tutti i pazienti, anche quelli non suoi mutuati: un sistema che per essere efficace dovrebbe dialogare con quello del Sisp. Infine Rossi precisa: «In queste sedi per tamponi, noi dovremmo vedere pazienti con sintomi per così dire sfumati: con un po’ di febbre, un po’ di raffreddore. Poi i pazienti risultati positivi al nostro test rapido, dovrebbero essere inviati al Sisp per la verifica tramite il test molecolare».

Giovanni Santin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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