Il lupo gli sbrana sei pecore: «Stanotte faccio la guardia io»

Giovedì 29 Giugno 2023 di Giovanni Santin
L'allevatore Igor De March cui il lupo ha sbranato sei pecore

CHIES D'ALPAGO - Igor De March, allevatore di Chies d’Alpago, ha trascorso la notte a fianco del recinto dove sono custodite le sue pecore. La notte precedente, quella fra martedì e mercoledì, il lupo aveva fatto razzia uccidendo e sbranando sei capi del suo gregge che si trova a Pian Formosa, nei pressi dell’agriturismo, in territorio comunale di Chies d’Alpago. Una settima pecora, invece, aveva delle profonde ferite e lacerazioni e stava lottando per rimanere viva. «Cosa posso fare più di quanto fatto finora?», si chiedeva Igor che ha realizzato un recinto con tutte la caratteristiche migliori per difendere i suoi animali dal lupo. 


Le precauzioni

«La mia è una doppia recinzione elettrificata, alta 145 centimetri; e fra un palo e l’alto ne ho aggiunto uno in più. Dentro il recinto c’è anche il cane maremmano che ha pur fatto il suo dovere perché è stato in grado di salvare le altre 140 pecore», spiega. Una serie di difese che hanno anche un costo: «Solo per il cane spendo circa mille euro all’anno, le reti e altro circa 5.000. Ma non è questo il fatto: se anche mi risarciranno per la perdita subita, tutto questo non ha valore economico. Io qui ci sto mettendo la vita e con il mio lavoro curo il territorio». Dal 2005 Igor De March ha aperto questa attività: «È la prima volta che subisco un attacco del lupo e sono demoralizzato, perché nonostante tutti gli accorgimenti avuti, qui i lupi entrano ed escono quando e come vogliono. Io più di così non so cosa fare, dovrebbero invece essere le istituzioni a fare di più o magari chi ha deciso di reintrodurre il lupo in queste zone. In Alpago siano tanti allevatori, ma resteremo pochi perché la convivenza sta diventando impossibile.

Questa notte dormirò qui». 


Le cifre

A fornire i numeri dell’Alpago è Toni Zaccaria, della cooperativa Fardjma: «Nella conca sono una novantina gli allevatori e circa 3.000 pecore razza Alpago, ma negli ultimi 4 anni e mezzo ne sono state predate più di 600, per cui la comunità si è di molto ridotta. In due settimane i capi uccisi sono stati 37, la settimana scorsa 21; nell’ultimo mese il numero di pecore morte è di 100. E ogni predazione colpisce fra i 10 e i 15 esemplari. Reti e cani sono solo palliativi». Zaccaria ricorda: «Fino al 2017 qui il lupo non c’era, assente da circa 200 anni. Poi è ricomparso: la biodiversità va bene, ma va monitorata: il pericolo è costituito dai lupi allontanati dal branco. E in pochi anni sono scomparsi i circa 400 mufloni presenti a Chies, allo stesso modo spariti anche i cervi. Mentre la pecora è importante per il territorio perché in Alpago tiene curate 1.400 particelle dove l’uomo non potrebbe arrivare, di questo passo in pochi anni non ci saranno più esemplari».

Ultimo aggiornamento: 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci