Non versò 48mila euro del Lotto, tabaccaia condannata per danno erariale

Martedì 13 Febbraio 2024 di Olivia Bonetti
Non versò 48mila euro del Lotto, tabaccaia condannata per danno erariale

BELLUNO - Avrebbe omesso di versare gli incassi del gioco del Lotto, ovvero somme destinate allo Stato: tabaccaia condannata per danno erariale dalla Corte dei Conti. Dovrà pagare 20mila euro ai Monopoli.

La vicenda risale a quando Asha Vienna, 40enne di origine indiana residente in città, gestiva la tabaccheria che aveva in città, in viale Montegrappa al civico 9. Era l’inizio del 2020 e la commerciante, che a suo dire aveva subito dei furti, non riuscì a versare gli incassi delle giocate del Lotto di due settimane di seguito: un totale di 47.962,90, che non entrarono mai nelle casse dello Stato. Come ricorda la Corte dei Conti nella sentenza, il tabaccaio è a tutti gli effetti un agente contabile, ovvero una persona che abbia in maneggio pubblico «in quanto riscuote le varie entrate dello Stato e con cadenze prefissate dal contratto stipulato con l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli versa le somme nelle casse del tesoro». 

IL QUADRO
I tabaccai e ricevitori ricevono dalle giocate o dalla vendita delle sigarette un aggio, ovvero una percentuale sull’ammontare degli incassi: devono poi riversare allo Stato quanto incassato nella settimana contabile come emerge dai conteggi automatici che escono dai terminali di gioco (i conti si chiudono il mercoledì e vanno pagati il giovedì). Il gioco del Lotto ha l’aggio fissato all’8%: e questo era quanto aveva guadagnato la 40enne nelle due settimane del 7 e 14 gennaio 2020. Restavano però in cassa rispettivamente 11.955,36 euro per quella del 7 e 36.007,54 euro per la successiva: questi i soldi che avrebbe dovuto “pagare” allo Stato.

IL CORTOCIRCUITO
Ma il sistema si è inceppato nella tabaccheria di via Montegrappa (rivendita tabacchi numero 47 e ricevitoria lotto numero Bl 2973 – Ve 2960). Asha Vienna non versa nulla. L’Agenzia delle Dogane e Monopoli avvia subito la procedura per la sospensione dei terminali del lotto e per la revoca della concessione, con provvedimento del 4 febbraio 2020.. Qualcosa lo Stato recupera tramite la garanzia fideiussoria rilasciata dalla Zurich Insurance Plc che ogni gestore di ricevitoria deve avere: ma non basta. Resta un debito che l’Agenzia per i Monopoli nel 2022 in una nota quantifica in euro 44.702,83 (43.962,90 a titolo di sorta capitale ed euro 793,93). Ha più volte intimato alla ex tabaccaia di pagare concedendo anche delle rate a 12 mesi, ma non c’è stato verso di recuperare i soldi.

IL PROCEDIMENTO
Parte la “denuncia” dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli alla Procura erariale che avvia le indagini e si arriva al processo. La Procura ha sostenuto che la tabaccaia Vienna, «madre di quattro figli minori, non ha dimostrato una volontà dolosa di appropriarsi del denaro pubblico, ma si è trovata in una situazione di grave difficoltà personale e, come da lei rappresentato oralmente e per iscritto, sia stata aggirata in quanto straniera subendo furti ed estorsioni da parte di soggetti nei cui confronti non ha sporto alcuna denuncia per timore di ritorsioni». I giudici concludono per una condotta gravemente colposa ritenendo che l’azione di responsabilità sia fondata, «attesa la compresenza dei necessari presupposti, ravvisabili nel rapporto di servizio che lega il privato concessionario alla pubblica amministrazione titolare della funzione data in concessione, nel danno erariale derivante dal mancato versamento dei proventi del gioco del lotto incamerati». E conclude: «Deve pagare in favore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la somma di 20mila euro». 
 

Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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