CORTINA D'AMPEZZO - Il lago del Sorapis sarà controllato dai carabinieri forestali della stazione di Cortina e delle località vicine, che potranno elevare sanzioni sino a 500 euro, per chi decide di fare il bagno in quell'incantevole catino azzurro. Due sono già state staccate: una per un bagno e l'altra per un cane lasciato libero. I militari tuteleranno i delicati ecosistemi alpini, spesso aggrediti da comportamenti inadeguati, che ne compromettono l'integrità. Il sentiero che dal passo Tre Croci porta al rifugio Vandelli è preso d'assalto da moltissimi gitanti, alcune migliaia al giorno. Quest'anno il fenomeno ha cominciato a verificarsi già a maggio, appena concluso il periodo di isolamento in casa, quando si cominciarono a vedere lunghe colonne di auto parcheggiate a lato della strada.
CONTROLLI SERRATI
I controlli sul territorio, coordinati dal gruppo Carabinieri forestali di Belluno, di cui è vicecomandante Michele Ravaglioli, in collaborazione con le Regole d'Ampezzo, la Regione Veneto, l'amministrazione comunale di Cortina, contrasteranno tanti comportamenti irrispettosi della particolarità del luogo, a cominciare dalla balneazione nel lago azzurro del Sorapis. La pratica è espressamente vietata da una ordinanza emessa dal sindaco ampezzano Gianpietro Ghedina il 1 agosto 2019. Per gli inadempienti sono previste sanzioni sino a 500 euro. Con questo divieto si mira a tutelare l'integrità di quel particolare circo glaciale, dove il limo in sospensione nell'acqua le conferisce il caratteristico colore azzurro; dall'altro lato si vuole salvaguardare l'incolumità pubblica, per i rischi che derivano dal bagno, a 2.000 metri di quota, in acque talvolta fredde.
TROPPE INCIVILTÀ
La balneazione non sarà l'unica pratica combattuta: ci saranno sanzioni per i proprietari dei cani lasciati liberi; l'obbligo del guinzaglio mira a tutelare la fauna selvatica, gli ungulati e gli uccelli che nidificano nel sottobosco. C'è il divieto di abbandonare rifiuti: gli anni passati i gestori del rifugio Emilio Pais Bianco con la moglie Sabrina, i figli Jessica e Daniele, i loro collaboratori, hanno dovuto sobbarcarsi fatiche e spese, per raccogliere ogni sera immondizie di ogni genere, raccolte sulle rive del lago e nelle adiacenze, fra le rocce, per poi farle portare a valle con l'elicottero, poiché lì non arriva strada, né teleferica, e infine smaltirle. C'è il divieto di accensione di fuochi e di campeggio. L'area del lago del Sorapis è tutelata da norme italiane e comunitarie. E' un sito riconosciuto patrimonio dell'umanità da Unesco, per il notevole interesse naturalistico e paesaggistico.
E' collocato all'interno di Rete Natura 2000, come sito Sic di interesse comunitario, per la presenza di diverse specie minacciate di estinzione.
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