Impianti Nevegal, il giorno dopo la condanna a Prade arriva una sola offerta

La società presieduta da Alessandro Molin, che già da tre anni gestisce skilift e seggiovie, ha ripresentato la propria candidatura

Venerdì 12 Maggio 2023 di Federica Fant
Nevegal

BELLUNO - Il giorno dopo le reazioni alla sentenza della Corte dei Conti, che condanna ad un danno erariale di oltre 400 mila euro quattro ex amministratori dell'Amministrazione Prade, si continua a parlare del Nevegàl.

Ieri infatti scadeva la seconda gara del bando l'affidamento in concessione del servizio di gestione degli impianti di risalita del comprensorio sciistico e sportivo e dei beni ad essi funzionali o pertinenti. L'ufficialità arriverà solo domani dopo mezzogiorno, ma avrebbe partecipato solo una società, la Nevegàl 2021, che ha gestito gli impianti negli ultimi tre inverni. Il presidente Alessandro Molin non si sbilancia. «Il Consiglio ha stabilito di mantenere la linea del silenzio». «Non rilasciamo dichiarazioni, aspettiamo domani». Anche l'assessore Franco Roccon: «Parleremo dopo l'aggiudicazione».

IL LUNGO ITER
Il bando in oggetto ha avuto una gestazione molto lunga. Iniziato dall'Amministrazione Massaro in piena pandemia ha visto la luce solo a dicembre, con l'amministrazione De Pellegrin, oggi al governo del capoluogo dolomitico. La prima gara è andata deserta, poiché uno dei requisiti era troppo alto, tanto più trattandosi di un comprensorio modesto situato a medie altitudini. Ciò che è cambiato nel secondo bando, rispetto al primo, è in particolare la dichiarazione di possedere un fatturato globale minimo annuo riferito agli ultimi tre esercizi finanziari disponibili non inferiore ad 441mila euro. La gara europea è stata redatta e svolta dalla stazione appaltante di Vicenza. Tra le altre cose da sapere sul bando c'è che il valore complessivo della concessione, comprensivo di proroga tecnica (12 anni + 1 anno) è stato stimato in 16.804.563 euro al netto di Iva. Il costo della manodopera per la durata complessiva del contratto di concessione (12 anni) è pari 5.452.298 euro. L'importo a base d'asta è il corrispettivo annuo comunale è si 94.262 euro. Molti e dettagliati i criteri di valutazione: dalla maggior apertura degli impianti alla proposta tariffaria, dal piano di promozione del comprensorio all'organizzazione di attività, iniziative ed eventi sportivi. Dalla collaborazione con altre realtà alla proposta organizzativa di gestione e così via. Il servizio verrà aggiudicato con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

GLI SCENARI
Qualora finalmente gli impianti del Nevegàl (attualmente di proprietà della società Nevegal 2021) tornassero in mano pubblica, ma gestito da privati, si aprirebbero scenari interessanti anche a livello economico. Ci sono infatti delle revisioni di strutture da fare, ci sono ragionamenti su investimenti specifici. La società Nevegàl 2021 ha già un suo piano d'impresa e ha dimostrato, nell'ultimo triennio un coraggio imprenditoriale non di poco conto: ha esordito nel pieno della pandemia, con le restrizioni che tutti ci ricordiamo. Poi la siccità che oltre ad aver privato il Nevegàl di precipitazioni ha anche registrato temperature molte alte, che non permettevano nemmeno l'innevamento. Ciononostante la località sciistica benché ridotta all'osso come demanio sciabile ha contato numerosi accessi. A parlare è il bilancio della stagione invernale: 25 mila i primi ingressi, 150 mila i passaggi con ben 1850 stagionali fatti: «Sono i dati più alti degli ultimi 10 anni raccontava Molin de mesi fa -. Ora si tratta solo di tenere duro ancora un anno e poi attivarsi per avere le piste aperte in cima, è quello l'aspetto che fa la differenza per rendere ancora più appetibile il Nevegàl».
 

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