Sos per il Gallo cedrone minacciato dalle troppe fotografie

Mercoledì 29 Maggio 2019 di Federica Fant
Sos per il Gallo cedrone minacciato dalle troppe fotografie
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BELLUNO - Percorsi fuori pista che disturbano lo svernamento degli animali, cani sguinzagliati che rincorrono i caprioli nei boschi in inverno, togliendo loro l'energia del letargo, ma anche l'eccessiva presenza di fotografi nelle arene di canto dei galli cedroni, proprio nel delicatissimo momento dell'accoppiamento. 
 
LA VIOLENZA
Arriva un grido d'allarme da Palazzo Piloni a Belluno, sede della provincia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un atto a dir poco incivile: qualcuno, nelle settimane scorse, ha strappato delle penne dalla ruota di un cedrone maschio. C'è da dire che, nel momento dell'accoppiamento, quindi da aprile a fine maggio, i maschi della specie perdono la diffidenza con l'uomo, sono dominati da una sorta di follia che arriva alle manifestazioni più singolari: l'uccello si spinge fino ad affrontare gravi pericoli, certi esemplari non temono di collocarsi nelle zone frequentate dall'uomo e di accostarlo, inseguirlo, beccarlo, rinnegando completamente la propria timida natura. Solitamente i luoghi dove si riproducono sono isolati e difficili da trovare. Sta proprio qui il punto. 
Il consigliere delegato di Belluno, Franco De Bon, è intervenuto sulla questione: «L'eccessiva frequentazione di alcune aree stanno procurando danni importanti». Con lui ha chiamato anche un esperto Giuseppe «Bepi» Tormen, il responsabile dell'Ufficio faunistico, Loris Pasa e un agente della polizia provinciale, Daniele Comiotto, che hanno spiegato i molti aspetti della questione. 
«La montagna non è un parco giochi, è un ecosistema delicato in cui, prima degli uomini, ci sono gli animali e le piante», ha affermato Bepi Tormen. «Il gallo cedrone è a rischio estinzione». Tormen ha spiegato che «si trova nella zona prealpina, è presente dal Cansiglio al Visentin fino al Grappa, ma gli esemplari sono pochissimi. Se sparisse il gallo cedrone da questa zona, non tornerebbe più. Lo avremmo perso per sempre», aggiunge senza giri di parole. 
I SOCIAL NETWORK
La presenza di fotografi professionisti o amatoriali, «con o senza capanno che si presentano in mezzo all'arena di canto impediscono alle femmine, che sono più schive, di avvicinarsi al maschio. In questo modo si perde la covata dell'anno. Non possiamo permetterlo». Il problema è che ci sono siti e social network in cui appassionati si scambiano informazioni, danno le coordinate precise e questo danneggia il gallo cedrone. Un esemplare vive in media 9 anni, da tempo la provinciale ne monitora qualcuno, domenica la brutta sorpresa. Ad un gallo cedrone, che fino ad una settimana prima aveva la ruota completa, sono state tolte delle penne. «È stato un atto volontario continua Tormen -. Le ipotesi sono varie. Un fotografo che voleva il gallo in esclusiva, gli ha tolto le penne per rovinarlo. Un collezionista di penne. O l'inciviltà di qualcuno che voleva catturarlo o maneggiarlo, procurandogli ferite. Difficilmente si è ferito in duello con un suo simile». Il responsabile dell'Ufficio faunistico, Loris Pasa racconta come siano arrivate persone dall'Umbria, da Roma, dalla Toscana per fotografare i cedroni. Ha mostrato anche delle foto: si vedono tre fotografi in un'area circoscritta e il quarto li sta fotografando. L'agente della Provinciale, Daniele Comiotto, sottolinea come ci sia un «modo culturalmente giusto di approcciare, che non è l'invasione di massa». 
LA NORMATIVAPasa e Comiotto ricordano che ci sono normative che vietano espressamente di disturbare la selvaggina, per una legge all'interno di Rete2000 non si potrebbe entrare nella zona dell'accoppiamento dalle 4 alle 8 di mattina. I problemi poi sono numerosi, dalla presenza di cani slegati che disturbano gli animali durante l'inverno o durante i parti degli ungulati, a chi fa trekking o sci alpinismo in zone sensibili, dove molte specie stanno svernando. 
Federica Fant
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Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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