Emilio, il maestro di sci della famiglia Moro: «Quella sera a cena da Aldo»

Sabato 30 Ottobre 2021 di Dario Fontanive
Emilio Marmolada fu maestro di sci della famiglia di Aldo Moro
1

FALCADE - Emilio Marmolada, 84 primavere alle spalle, maresciallo maggiore della Guardia di Finanza in pensione abita a Falcade e di vita da raccontare ne ha tanta.

Dalla nascita del soccorso alpino della guardia di finanza, Sagf, di cui è stato protagonista, a quegli anni in cui fu il fidato maestro di sci della famiglia di Aldo Moro, il politico tra i fondatori della Democrazia cristiana poi barbaramente rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978. «Era una famiglia semplice, senza fronzoli e servitù», ricorda Emilio. Poi ricorda con orgoglio e un pizzico di malinconia alcuni episodi che hanno contraddistinto la sua lunga carriera, durata 34 anni, nel corpo delle Fiamme Gialle.

IL SAGF

«A vent’anni mi arruolai nella Guardia di Finanza. Erano anni particolari in cui si stava ristrutturando un po’ tutto e tutto era in movimento - ricorda Emilio -. Ogni sentiero, ogni strada di confine nell’arco alpino era presidiato dalla Guardia di Finanza considerato che abbiamo ben 1492 chilometri di territorio alpino. Quando succedeva qualche incidente, in montagna nei quali rimanevano coinvolti contrabbandieri, boscaioli, alpinisti spesso per i primi soccorsi ci si rivolgeva alle casermette della Finanza che stanziavano nelle vicinanze. Purtroppo però il personale non era qualificato ad intervenite e nemmeno preparato». «Agli inizi degli anni Sessanta – continua Emilio- a comandare la caserma della Guardia di Finanza di Predazzo arrivò Carlo Valentino il quale prendendo spunto da questa situazione decise che era necessario preparare un gruppo di finanzieri ad intervenire e operare nel soccorso in montagna. Io fui tra i primi istruttori del Soccorso alpino, ogni anno venivano avviati dagli ottanta ai cento allievi finanzieri, di stanza a Predazzo a svolgere il corso di soccorso alpino che durava un anno. In quest’anno si svolgevano prove in roccia, sci, ghiaccio, sci alpinismo e primo soccorso lezioni questa che veniva tenuta da personale sanitario. Nel 1965 si partì con le prime 27 stazioni del Soccorso alpino delle Fiamme Gialle tra le quali oltre a quelle sparse sull’arco alpino figurava anche una stazione sull’Etna e una all’Aquila».

LA MEDAGLIA

Nel 1960 durante la formazione dei primi soccorritori della Guardia di Finanza Emilio con altri 12 finanzieri fu artefice di un salvataggio leggendario che gli valse a lui e a altri quattro componenti la medaglia di Bronzo al valor civile. «Con un gruppo di finanziari- racconta Emilio- eravamo sul Monte Rosa per completare l’addestramento quando giunsero al campo due ragazzi disperati che ci chiesero aiuto: un loro compagno era caduto in un vallone. Ci dissero che i gestori del rifugio più vicino erano impossibilitati a intervenire e che noi eravamo la loro unica possibilità. Partimmo. C’era vento e nevicava. Arrivati al punto dell’incidente decidemmo di scendere il canalone: ci calammo e dopo un po’ si riuscì a recuperare lo sfortunato che era ancora in vita. Lo trasportammo in un luogo sicuro e li fu scavata una trincea nella neve per coricarlo e venne massaggiato tutta notte dai nostri ragazzi per tenerlo in vita mentre un amico ed io andavamo a cercare aiuto. A mezzanotte raggiungemmo ancora il gruppo avvolgemmo l’infortunato nelle coperte e lì attendemmo l’arrivo dei soccorritori. Per questo salvataggio ci venne concessa la medaglia di bronzo al valor civile a me, Pietro De Lazzer Vito Scalet e Giorgio Galli».

I FIGLI DI ALDO MORO «Era qualche giorno prima di natale del 1964 quando fui convocato dal comandante - continua Emilio, nel fiume di ricordi-. Mi disse che il 26 dicembre avrei dovuto recarmi in un appartamento a Predazzo dove avrei dovuto prendere i quattro figli del Presidente del Consiglio Aldo Moro per insegnargli a sciare. Rimasi colpito perché proprio io su 30 istruttori? Mi disse perché sei il più affidabile». «La cosa non sembrava molto semplice come potevo insegnare a quattro ragazzi a sciare di così differenti età: 18,16,12 e 6 anni? Ciononostante cercai di fare del mio meglio e tanto che nella primavera successiva quando mi recai a Ostia per tenere gli ultimi esami da sottufficiale il colonnello mi disse che dovevo portarmi l’abbigliamento da sci. Rimasi a quella richiesta, poi capii che la famiglia Moro mi aveva ingaggiato per fare qualche sciata con la figlia maggiore Maria Fida Moro a Ovindoli nell’Abbruzzo». «In quella occasione alla sera rientrammo a Roma dove venni invitato in via Trionfale al numero 30 a casa Moro per la cena - prosegue il finanziere -. Ricordo la moglie del presidente una donna semplice come lo era tutta la famiglia, senza fronzoli e senza servitù. Mi preme dire che nonostante le malelingue di allora io non ho mai avuto o chiesto nessun favore da questa amicizia. Per ben 10 anni, da Natale a Capodanno divenni il maestro di sci dei figli di Aldo Moro».

Ultimo aggiornamento: 17:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci