Sanità, sicurezza, sport e imprenditori: a Belluno record di donne ai posti di comando

Lunedì 8 Marzo 2021 di Alessia Trentin
Alcune delle donne di successo in provincia di Belluno
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BELLUNO - Sono rosa i vertici in provincia di Belluno.

A fronte di una scarsa rappresentanza in politica, le donne bellunesi brillano nei ruoli apicali di istituzioni come associazioni di categoria, forze dell’ordine, ma anche sport e cultura. L’8 marzo è il pretesto facile per un conto che, nel bilancio finale, vede il Bellunese ben rappresentato dalle quota rosa. Tuttavia la presidente degli industriali Lorraine Berton, donna appunto, coglie l’occasione per ricordare una volta di più come quella delle imprenditrici non sia una vita facile, come se non si è uomini si debba sgobbare di più per vedersi riconosciuti ruoli, diritti e capacità. Certo, è tutto perfettibile, certo c’è ancora strada da fare, ma il territorio sembra aver recepito la lezione del femminismo e sembra difendersi bene quando si parla di emancipazione dal ruolo di angelo del focolare. Di fresca nomina Maria Grazia Carraro. Il nuovo direttore generale dell’Usl 1 Dolomiti è l’ultimo nome che va ad aggiungersi alla lista delle donne che in provincia rivestono ruolo apicali. Sessant’anni, laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova e originaria di Treviso, sarà lei a traghettare l’azienda sanitaria al 2026, l’anno delle Olimpiadi, e a guidarla nella tempesta della terza ondata di Covid, in arrivo. E’ donna anche il Questore di Belluno, Lilia Fredella. La numero uno della Questura di Belluno è arrivata a Belluno nel settembre del 2019 ricevendo il testimone dal collega Lucio Aprile. Nel suo curriculum l’incarico di primo dirigente del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica della Lombardia, dove ha incastrato l’omicida di Yara Gambirasio, ma non solo, ha lavorato anche a Palermo nel Gruppo Falcone e Borsellino, a Venezia alla direzione di Marghera e ha fatto parte della missione Onu in Kosovo. Anche il Tribunale ha il suo vertice donna, la presidente Antonella Coniglio, così come diverse associazioni di categoria come l’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili che vede alla guida Michela Marrone. Claudia Scarzanella è la presidente di Confartigianato, la numero uno degli industriali è Lorraine Berton e l’Ordine degli architetti è guidato da Fabiola De Battista. Poche le quote rosa in politica. Quello che salta maggiormente all'occhio è la loro assenza nella politica nazionale. Nell’ultima turnata elettorale ha fatto il suo ingresso nel Consiglio regionale Veneto Silvia Cestaro, già sindaco di Selva di Cadore, ma la lista si ferma qui. A Palazzo Piloni c’è la consigliera provinciale Serenella Bogana (sindaco di Alano) e sono guidati da donne i Comuni di Auronzo con Tatiana Pais Becher, Limana con Milena De Zanet, Lamon con Ornella Noventa, Valle di Cadore con Marianna Hofer, Taibon con Silvia Tormen. E’ donna il presidente Fipe Belluno, Rosanna Roma del Ristoranta Dolada e anche il direttore del Carcere di Baldenich, Tiziana Paolini. Infine, anche lo sport e la cultura hanno le loro punte di diamante al femminile. La presidente della Fondazione Teatri delle Dolomiti, succeduta di recente allo storico presidente Renzo Poloni, è Tiziana Pagani Cesa, mentre nel mondo della musica brilla il soprano Chiara Isotton, molto nota negli ambienti dei teatri che contano. E poi lo sport, dove Giorgia Marchet si difende bene tanto da essere tra i candidati per la convocazione alla prossima Olimpiade.

Ultimo aggiornamento: 17:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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