CORTINA - A Cortina manca soltanto la pista da bob, gli altri impianti per i Giochi olimpici e paralimpici invernali ci sono già.
Il torneo a cinque cerchi di curling, sia per le Olimpiadi che per le Paralimpiadi, si giocherà all'interno dello stadio Olimpico, simbolo dei Giochi 1956. Lo storico impianto fu coperto nel 2002 e venne utilizzato per i Mondiali di doppio misto 2009 e per i Mondiali maschili 2010. L'unico impianto da rifare interamente è la pista di bob Eugenio Monti, nata negli anni Venti e ammodernata per le Olimpiadi 1956. Negli anni Ottanta e Novanta fu creata la refrigerazione artificiale e rimase in attività fino al 2008, accogliendo gare di Coppa del mondo di bob, maschile e femminile. Vi si disputarono i Mondiali nel 1989 e nel 1999; erano già stati assegnati quelli per il 2011, quando l'amministrazione comunale decise di chiudere l'impianto. La ricostruzione costerà 61 milioni di euro. Inizialmente era stato previsto l'impegno economico della Regione Veneto, con tre milioni di euro divisi fra Comune di Cortina e Regione, ma di recente è intervenuto il governo, che sosterrà l'intera spesa.
LE STRADE
La viabilità di accesso a Cortina è sempre stata un problema e non sarà risolta completamente neppure con i soldi stanziati per i Giochi: Anas aveva previsto alcune opere per i Mondiali 2021 soprattutto lungo la statale 51 di Alemagna, ma gli interventi principali - le quattro varianti agli abitati di Tai, Valle, San Vito di Cadore e l'ingresso a Cortina d'Ampezzo - non sono ancora conclusi. L'assegnazione delle Olimpiadi 2026 all'Italia ha indotto Anas a investire altri 300 milioni di euro, per una variante complessiva all'abitato di Cortina, una galleria di quattro chilometri sul versante destro della valle, oltre a una variante all'abitato di Longarone, per snellire lo scorrimento lungo la statale, ma è ormai certo che neppure queste opere saranno pronte.
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