Dolomiti e cambiamento climatico, allarme a Cortina: non passa lo stress test, avrà solo neve bagnata

Mercoledì 12 Ottobre 2022 di Marco Dibona
Dolomiti e cambiamento climatico, allarme a Cortina: non passa lo stress test, avrà solo neve bagnata

CORTINA - Le temperature del pianeta Terra si alzano e la pratica dello sci è sempre più a rischio, almeno alle quote delle principali stazioni sciistiche delle Alpi: è così che a Cortina d’Ampezzo si potrebbe doversi abituare a una neve bagnata e sciroccosa per tutto l’inverno. Sono i risultati di uno studio della Organizzazione meteorologica mondiale, voce delle Nazioni Unite su meteo, clima e acqua, che lancia un nuovo appello nel suo rapporto “Stato dei servizi climatici 2022”, focalizzato sull'energia, ritenuta chiave per gli accordi internazionali sullo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico. E emerso che lo sci è a rischio in futuro anche a Cortina, dove potrà essere impedito dalla neve bagnata, secondo uno stress test eseguito sulle Dolomiti, che hanno visto aumentare di 2 gradi la temperatura negli ultimi 120 anni, a un ritmo doppio rispetto alla media mondiale, con conseguenze importanti per la scomparsa dei ghiacciai. Secondo l’organizzazione Omm la soluzione c’è: raddoppiare entro il 2030 la fornitura di elettricità da fonti pulite, per frenare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici che provocano gli eventi meteo estremi e lo stress idrico, mettendo a rischio la sicurezza energetica globale. Bisognerà inoltre triplicare gli investimenti in energie rinnovabili entro il 2050, per ridurre i gas serra entro metà secolo. Su quella fascia alpina, è stimato un aumento fino al 6,2% del rischio climatico diretto e del 10,2% indiretto, in particolare nella provincia di Belluno, nel periodo 2036-2065. E’ stato sentito Enrico Ghezze, amministratore di una delle società di impianti a fune di Cortina: «Le variazioni climatiche si dimostrano sempre più imprevedibili, ma mi pare un'esagerazione parlare nel breve periodo di un cambiamento tale da rendere ingestibile la neve». Petteri Taalas, segretario generale dell'Omm, ricorda: «Il settore energetico è la fonte di circa tre quarti delle emissioni globali di gas serra e il passaggio a solare, eolico e idroelettrico, insieme al miglioramento dell'efficienza energetica, sono fondamentali se vogliamo prosperare nel ventunesimo secolo». Per questo inverno, intanto, in montagna ci si affida alle credenze popolari, agli indicatori empirici, che dovrebbero indicare un inverno molto nevoso: c’è chi guarda la abbondante presenza di vespe, sino a questo autunno inoltrato, chi considera la diffusione di pigne del pino cembro e l’attività degli scoiattoli, per immagazzinare scorte. Metodi tutt’altro che scientifici, ben lontani dai rilievi delle organizzazioni mondiali, ma così cari alla saggezza dei vecchi. 

Ultimo aggiornamento: 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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