La poesia di Montanari all'apertura dei Mondiali: inno allo sport e a Cortina

Lunedì 8 Febbraio 2021 di Andrea Zambenedetti
Francesco Montanari sul palco di Cortina

La poesia, dedicata a Cortina, letta da Francesco Montanari, durante la cerimonia d'apertura del Mondiale di sci 2021 è un inno allo sport e alla natura ma anche la sottolineatura di quanto la gente di montagna sia capace di resistere.

Una metafora in equilibrio continuo tra le sfide dello sport e la grande sfida alla pandemia.

La lettura della poesia è stato uno dei momenti più toccanti dell'intera giornata.

E' vero tutti i giorni sono diversi ma ci sono giorni che lo sono un po' di più

giorni speciali, giorni nei quali si sente nell'aria il senso del cambiamento

Un momento di passaggio nell'infinito scorrere delle cose

Non è la prima volta che capita qui

ogni volta che la storia ha attraversato queste valli e queste vette

ed ha cambiato i destini e le persone è stata storia dura

ma vissuta con orgoglio, la passione e lo spirito di questi monti

perché questa non è solo la storia di una piccola città

che dal cuore delle Alpi è arrivata ovunque nel mondo

ma è sempre e soprattutto la storia di una comunità

che da secoli ha costruito il proprio vivere

nel rispetto dell'ambiente in cui è nata e cresciuta

nell'attenzione ad ogni singola foglia d'abete

come alla roccia più imponente

nella cura messa in ogni semplice gesto quotidiano

che racconta

da secoli fino ad oggi il modo unico

in cui celebriamo la bellezza del mondo

Ma poi c'è la sfida

amici e rivali che incrociano i loro destini

il silenzio delle valli rotto dal sibilo della velocità

il coraggio dei campioni contro la vertigine dei ghiacciai

e le mille e una discese ogni volta nuove,

ogni volta necessarie a spostare un po' più in la il concetto di mito

la sfida di un uomo scontroso contro la velocità

la forma di un corpo contro il vento

un campione indomito col coraggio da vendere

poggiato su due sci, fatti da semplici assi di legno

Ma oggi, lo abbiamo detto, è un giorno speciale

come fu speciale quel 26 gennaio 1956

il giorno in cui 65 anni fa il resto del mondo si fermò

per guardare quelle immagini sgranate ma chiarissime

decine di atleti di ogni paese, strutture e impianti d'avanguardia

il paesaggio magico tra i massicci delle Tofane, del Faloria, del Cristallo e delle 5 Torri

uomini e donne pronti a gareggiare

gli schizzi di colore delle bandiere sulla neve bianca

Cortina era già una principessa ma quel giorno divenne Regina

ed ogni discesa e ogni pista è diventata una storia a sé

parte di un racconto che ogni atleta ha voluto riscrivere

in mille sfide e in mille gare

la vertigine bianca che diviene valanga azzurra

la tenacia del campione per cui tutta l'Italia era pronta a tifare

lo slalom speciale, il gigante, il super gigante, il sole che riflette sui caschi

i bastoni come armi

il dribbling ai paletti come neanche Maradona

e i centesimi di secondo come nemico

e poi eccola, maestosa nella sua pendenza

per l'azzardo più impavido

ecco la danza iperbolica a cento all'ora sulla discesa più difficile e pericolosa

ecco, la libera ed il coraggio da vendere poggiato sulla forza delle gambe

tante storie, troppe per raccontarle tutte

ma ognuna importante per questa piccola città stretta tra i monti

nel mezzo di una sfida epocale che vede tutto il mondo combattere e soffrire

noi abbiamo voluto esserci

perché sappiamo che celebrare la vittoria dello sport

significa celebrare ancora una volta la natura e la sua sconfinata bellezza

l'impegno del singolo e lo spirito di squadra

la sfida leale, lo scrosciare degli applausi per il migliore

e il sorriso di rispetto per tutti

infondo, contro le avversità più nascoste come nella sfida contro il tempo

l'arma migliore è dare sempre e semplicemente il meglio di sé

ecco perché questo giorno ha davvero qualcosa di speciale

perché è l'inizio di una stagione nuova

è il presente che guarda lontano e l'eredità che vogliamo lasciare

non tutti saranno vincitori, non tutti saranno felici di come sarà andata

ma tutti saranno parte di questa storia

atleti e atlete, cittadini e tifosi

uniti nella convinzione che l'unica strada possibile è il guardare avanti

nella certezza che se avrà vinto lo sport, avrà vinto il futuro

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