Librai uniti dall’emergenza: «Nuovo patto per la cultura»

Venerdì 22 Maggio 2020 di Daniela De Donà
Patto di collaborazione tra i librai bellunesi
La ripartenza passa anche attraverso i librai. In sette si erano messi in rete per gestire al meglio l’emergenza nella Fase 1. Quella rete che, nella fase 2, sono ben decisi a non recidere. Anzi. 
«Pensiamo ad una collaborazione per organizzare eventi, presentazioni di libri o anche una fiera con gazebi e banchi nelle piazze, comunque in spazi pubblici della città – sono parole di Alessandro Tarantola, presidente dei librai della provincia di Belluno, che osa nel prevedere il futuro – magari si potrebbe ragionare su un Festival della letteratura».
Sono idee uscite da un brindisi, alla Enoteca Mazzini, che ha dettato la fine del lockdown (nella foto). Stefano Zanette della libreria Campedel, Mauro Smocovich della libreria La Talpa, gli Eddini della libreria Mondadori e Alessandro Tarantola della omonima libreria hanno messo nero su bianco queste intenzioni. Su una linea comune: «Se l’emergenza da coronavirus ha lasciato qualcosa di buono, vogliamo mantenerlo». 
Nel momento della difficoltà i librai hanno sempre trovato il punto di coesione, nell’accordarsi su come muoversi in modo coerente nelle consegne a domicilio dei libri. 
«E ci siamo ben coordinati quando, dovendo aprire solo due giorni alla settimana, si è stilato un calendario che non guardasse al proprio orticello, ma al servizio alle persone, un servizio che in quel momento era veramente importante. L’unione deriva, insomma, dalla necessità di dover interpretare le varie ordinanze e tenere i contatti con il sindaco. Certo si tratta di una collaborazione che prima non c’era».
Ma non è finita qui. Ora le idee dovranno concretizzarsi, allargandosi in provincia: «Difatti, al prossimo incontro da Giovanni alla Mazzini, parteciperanno anche i librai Sovilla di Cortina e Pilotto di Feltre», conclude il presidente Alessandro Tarantola. 
Non un documento, ma la gioiosa bozza che sancisce l’accordo. Su un foglio bianco ogni libraio ha scritto la sua. «Questo è un momento storico per i librai di Belluno, per me è evento spettacolare». Altro commento, di altro libraio: «Grazie ragazzi, oggi sigliamo un patto di collaborazione nella splendida Belluno». Tra disegnini di montagne e un sole continuano le riflessioni: «L’amicizia e la cooperazione tra chi fa cultura nella stessa città è la premessa migliore per un mondo radioso». E ancora: «I libri non possono fare altro: unire». 
Infine la chiusa con una frase che pare sibillina, ma ora svelata nel suo significato: «In un prossimo futuro queste librerie si riuniranno». 
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