Parla il presidente dei commercialisti Michela Marrone: «Scadenze, molte le aziende in crisi»

Venerdì 29 Maggio 2020 di Andrea Zambenedetti
Michela Marrone spiega le richieste al governo che sono rimaste inevase
BELLUNO - Presidente Michela Marrone, dopo il Decreto Rilancio, quali sono le difficoltà che riscontrate dal vostro osservatorio?
«Tra proroghe, differimenti e rateazioni varie previste dai vari decreti - spiega la presidente bellunese dell'ordine dei commercialisti e degli esperti contabili - c'è una frammentarietà delle scadenze (mediamente ce ne sono 4 al mese): si procede sempre a piccoli passetti, con prima la proroga a marzo, poi ad aprile, poi a giugno; molte imprese semplicemente non ce la faranno a pagare»
Di solito la proroga è una cosa buona, qual è il problema in questo caso?
«Tutte queste continue mini proroghe provocano problemi non indifferenti all'attività professionale: i commercialisti sono già sommersi da norme, decreti, nuove regole e si dovranno confrontare adesso con una serie di adempimenti che, magari, verranno poi prorogati all'ultimo minuto».
Che cosa si rischia?
«Un imbuto fiscale a fine giugno, non essendo ancora stata inspiegabilmente prorogata la scadenza delle imposte. Noi avevamo chiesto una proroga chiara almeno al 30 settembre. Abbiamo la necessità di chiarezza e di tempi certi».
Ma c'è qualcosa che salva del Decreto?
«Il Dl Rilancio contiene sicuramente qualche norma interessante, quale l'eliminazione dell'irap, la proroga di crediti di imposta e agevolazioni già presenti nei precedenti decreti, oltre ad un contributo a fondo perduto che andrà assegnato in base ad un comprovato calo del fatturato; il problema è l'accesso a tali agevolazioni, quasi mai immediato, e che presuppone l'emanazione di appositi decreti attuativi e istanza telematiche».
E gli istituti di credito come si stanno comportando?
«È assente un ulteriore intervento da parte delle banche a favore delle imprese, lasciando così intatto quanto previsto dal Decreto Liquidità, senza possibilità di ulteriori erogazioni».
Parliamo di turismo, in questo caso come giudica gli interventi?
«Assolutamente deboli. Questo vale particolarmente per la nostra provincia che è a vocazione turistica ed anche il credito d'imposta riconosciuto a persone e famiglie è di poco appeal».
Sul fronte delle partite iva invece?
«Per i professionisti iscritti alle casse private il decreto è vuoto: al momento li esclude dalla possibilità di accedere al sostegno a fondo perduto né ad alcun bonus, nonostante abbiano subito anch'essi, al pari delle imprese, un sostanziale calo del fatturato».
Senta so che c'è una questione che le sta a cuore ed è quella delle dichiarazioni di Saviano in tivù...
«Sostenere che i commercialisti italiani segnalano alla criminalità le aziende in crisi è quanto di più lesivo della onorabilità ci sia. Se Saviano è a conoscenza di casi specifici dovrà segnalarli immediatamente alla magistratura».
 
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