La cartiera che riesce a produrre fogli con il Prosecco

Martedì 24 Settembre 2019
La cartiera che riesce a produrre fogli con il Prosecco
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QUERO VAS - Carta fatta di prosecco, fogli made in glera. Tutta naturale, leggermente rosata, con nei di acino, impurità della natura che non sporcano ma ornano. La Cartiera di Vas ha scelto di dedicare alle Colline Unesco la prima carta interamente naturale realizzata con acini e raspi di glera post spremitura, l'uva coltivata sui pendii per realizzare il Prosecco superiore Docg. I vignaioli portano al mattino il residuo della vendemmia, il mastro cartaio Valerio Pascucci lavora il materiale e la sera i fogli di carta sono pronti. Tutto interamente naturale e sostenibile. I costi? 1,50 euro a foglio per realizzare biglietti da visita, packaging o etichette interamente fatte di uva di prosecco. A dare l'annuncio è l'Associazione LaCharta, che gestisce direttamente l'ex fucina oggi tornata a nuova vita nelle valli del Basso Feltrino. «Da oggi, stabilizzata, codificata e messa in atto una nuova produzione in Cartiera: La carta #prosecco- spiegano- Quindi, se avete le vostre uve, #glera come queste, o altre, e volete avere la vostra carta, Siamo qui!».
 
LA PRODUZIONEDopo secoli di silenzio la cartiera di Vas ha deciso di riprendere la produzione della carta fatta a mano interamente con materiale vegetale. «Sino ad oggi producevamo carta con cotone e canapa. Inizialmente i nostri fogli erano al 100% di cotone, poi abbiamo preso a realizzarli al 70% in cotone e al 30% in canapa coltivata direttamente da noi», conferma Francesco Antoniol, responsabile della produzione. Una filiera interamente controllata, che ad un certo punto ha assommato anche la carta prodotta con il caffè. «Lavorare la materia prima è un processo tutt'altro che facile - prosegue -: ad esempio canapa e cotone richiedono un tempo molto lungo. Invece con l'acino è un processo veloce e poco costoso. Per questo, nel passato spesso la carta si realizzava con le uve da vino». 
L'IDEAEcco che, in omaggio all'iscrizione delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene nel World Heritage, l'associazione ha pensato di attivare una nuova produzione di carta prosecco. «L'idea di poter portare il frutto delle proprie rive e del proprio lavoro e dare nuova vita allo scarto sta piacendo moltissimo ai viticoltori. Abbiamo già ordini da una grande cantina e da un piccolo produttore, ma crediamo sia solo l'inizio», continua Francesco Antoniol. Vas non è la prima cartiera in Italia a realizzare carta fatta interamente a mano con materiale vegetale, ma è la prima ad utilizzare acini, grappoli e uve di scarto del glera. 
LA TECNICA«La cosa è semplice da raccontare, difficile da far bene - entra nel dettaglio Francesco Antoniol dell'associazione LaCharta - . Prendi una fibra naturale, la metti (nel nostro caso) in un raffinatore (storicamente si chiama cilindro olandese) e ne fai una sorta di impasto. Questo impasto lo trasferisci in un tino di lavorazione. Da questo tino di lavorazione il mastro cartaio, con una apposita forma (una sorta di setaccio/colino) delle dimensioni del foglio desiderato raccoglie l'impasto (più ne raccoglie, più alta è la grammatura del foglio). Il nostro mastro cartaio, Valerio Pascucci, da Fabriano, riesce con la sua sensibilità a fare fogli cotone da 80 a 300 grammi a metro quadro. È uno degli ultimi esponenti della scuola fabrianese dei mastri cartai».
LA STORIALa carta prosecco è il risultato di un processo interamente artigianale, creata con 50% cotone 50% acini e raspi post spremitura di glera. «Siamo tra i pochi produttori di carta a mano in Italia (circa una decina) siamo gli unici a fare carta a mano, su ordinazione, con l'uva dell'ordinante, carta totalmente personalizzata con l'uva. La facciamo sul Piave, in una cartiera che ha una storia di 400 anni, tra Dolomiti e Venezia, ad un passo da Colline Prosecco Unesco». 
Elena Filini 
Ultimo aggiornamento: 20:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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