Bunker antiatomici: una rete di cunicoli e gallerie sotterranei. Ecco dove sono

Martedì 10 Maggio 2022 di Federica Fant
Bunker antiatomici a Belluno

BELLUNO - La Belluno dei bunker, dei rifugi antiatomici e antigas della prima, ma soprattutto seconda guerra mondiale è una rete di cunicoli e gallerie sotterranei che nessuno o comunque pochi conoscono. Il conflitto bellico tra la Russia e l'Ucraina ha fatto tornare la curiosità di sapere dove si trovano questi bunker. Così a fine marzo c'era stata la fila per scoprire il rifugio di via Lambioi, nell'evento organizzato dal Fai. Ora sarà possibile visitare un'altra parte di città sotterranea: il rifugio antiaereo di Borgo Piave che poteva ospitare fino a 1500 persone.

Sabato 14 maggio sarà possibile visitare il bunker, grazie a Borgo Piave etc, l'associazione di promozione sociale. L'abitato era dotato di un rifugio presente in via Alzaia che consentiva agli abitanti del borgo, e non solo, di rifugiarsi nella zona tra il ponte della Vittoria e Lambioi e poteva ospitare circa 1500 persone.


L'EVENTO
Verrà aperto al pubblico sabato 14 maggio dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 con delle visite a cura dell'associazione Borgo Piave Etc aps (che dureranno circa mezz'ora) che, grazie all'autorizzazione del Comune di Belluno e la collaborazione della Protezione civile comunale, consentirà ai cittadini di scoprire un altro angolo nascosto della città. L'evento denominato Borgo Piave Sotterranea consentirà a gruppi di massimo 20 persone con cadenza oraria di accedere alla galleria spiegata dai volontari dell'associazione e dell'architetto Vincenzo Russotto, autore della tesi di laurea su Belluno sotterranea, «che ipotizza un progetto di recupero e valorizzazione degli stessi rifugi come spazio museale», racconta il presidente di Borgo Piave Etc, Antonio Gheno.


VALORIZZAZIONE
È proprio questo infatti anche il fine dell'associazione: promuovere e valorizzare Borgo Piave, ovvero una parte del centro storico cittadino, attraverso eventi, turismo e cultura. «Ci si auspica questo un seme che lancia l'associazione, che spera venga raccolto dai candidati sindaci - che questi luoghi di difesa possano diventare spazi culturali dove poter ripercorrere una parte della storia di Belluno, ma anche creare cultura ed arte contemporanea per poter dare una veste attuale e nuova agli stessi spazi». Il presidente Gheno ne è certo: «Diventerebbe un modo per rendere la proposta culturale bellunese più inclusiva anche di quelle parti di centro storico che attualmente sono citate marginalmente nel turismo della città e diversificare i temi che Belluno propone. In quest'anno e mezzo di attività abbiamo dimostrato che Borgo Piave è un abitato ricco di storia che la gente vuole scoprire e rivivere e non si tratta di un semplice quartiere residenziale, ma ha una vocazione turistica: basti pensare ai circa 200 visitatori della scorsa estate o ai 300 spettatori della rassegna estiva di concerti; siamo convinti che turismo e cultura siano determinanti per il rilancio del borgo e il suo mantenimento in uno stato decoroso».


LE PRENOTAZIONI
I componenti dell'Associazione si augurano che «anche questa proposta un po' fuori dagli schemi possa riscuotere interesse da parte del pubblico cittadino e non che si può già prenotare andando sul nostro sito nella sezione eventi della homepage o nella scheda evento della nostra pagina facebook; diversamente i meno tecnologici possono mandarci una mail a borgopiaveetc@gmail.com indicando il numero di persone per le quali prenotare e in quale turno tra le 9,10,11,12,14,15,16,17. Noi consigliamo la prenotazione, ma ovviamente, se arrivando in loco ci saranno dei posti liberi, ci si può aggiungere al momento». Per ora le adesioni sono già molte, un'ottantina per una disponibilità di 160. Per l'ingresso non ci sarà un biglietto ma l'associazione pensa ad un contributo minimo volontario a partire da 5 euro a persona «che ci saranno utili per alimentare le attività estive. L'accesso sarà consentito solo con mascherina».
 

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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