Belumat, l'ultima dedica in musica per Gianni Secco

Lunedì 30 Marzo 2020 di Maurizio Ferin
Gianni Secco e, a destra, Giorgio Fornasier: i Belumat
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Hanno creato il fenomeno Belumat, un viaggio condiviso per 35 anni e concluso nel 2007. Venerdì a separare il fenomenale duo che ha saputo divertire tutto il Veneto, ci ha pensato la vita, portandosi via Gianni Secco. La scomparsa dell’artista bellunese, a 74 anni d’età, ha suscitato molta emozione, facendo riaffiorare i ricordi di tantissimi veneti (sul sito del Gazzettino le visualizzazioni della notizia hanno sfiorato quota 100 mila). Giorgio Fornasier aveva sintetizzato il loro rapporto in poche efficaci parole: “35 anni insieme e 50 di amicizia fraterna”.

 

Addio a Gianni Secco, storico componente dei Belumat

La cultura bellunese e veneta è in lutto per la morte di Gianni Secco, scomparso oggi a 74 anni d'età.

Negli ultimi anni aveva dovuto combattere con quella che definiva la "malattia", di cui aveva parlato ampiamente in un'intervista concessa a Edoardo Pittalis (che lo aveva descritto come "uno dei più famosi interpreti della musica e della poesia popolare veneta.



Ma ieri, lo stesso Fornasier ha aperto il cuore ai ricordi più intimi, con un commosso intervento sul proprio profilo Facebook. «Tutte le creature hanno un loro percorso di vita che spesso si somiglia. Poiché l’eternità non è di questo mondo, si cerca di vivere meglio che si può affinché il ricordo della nostra presenza rimanga quando non ci saremo, come il profumo di un fiore in inverno. Un paragone poetico tra il nascere, il vivere e il morire di un fiore scritto e musicato dai Belumat”, scrive Fornasier, offrendo una parafrasi di una canzone del duo, “La Vita”. La conclusione è affidata a un’immagine poetica: “Il profumo di Gianni aleggia già nell’aria!”. Segue il testo della canzone (“Intanto il tempo si lascia toccare/buono e cattivo nel prendere e nel dare” il ritornello), semplice e intenso, intriso di quella cultura popolare veneta che i Belumat hanno saputo interpretare come pochi. Ecco le parole della prima e dell’ultima strofa, significative, quasi una dedica di Fornasier all’amico Secco.

LA VITA (Secco&Fornasier)
Si nasce come nasce un fiore
seminato da due innamorati;
ci coglie una stagione
in un prato verde di speranze.
Si cresce tra un sole e un temporale
fiduciosi in tutto ciò che è bene
e si vuole impugnare il cuore
per andare ad ingrandire l’amore
Si nasce come nasce un fiore
seminato da due innamorati;
ci coglie una stagione
in un prato verde di speranze.
(ultima strofa)
Poi si scopre che l’autunno ha
il colore di tutto il tuo passato,
che ha fruttato paglia e grano
e sementi che fioriscono lontano.
E si muore come muore un fiore
dentro un giorno leggero di sapore
e da domani forse resterà,
nuovo, un profumo nell’aria.

Ultimo aggiornamento: 15:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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