Rifiuti, raccolta differenziata in Alpago: stangata sulle bollette

Sabato 31 Luglio 2021 di Lauredana Marsiglia
Rifiuti, raccolta differenziata in Alpago: stangata sulle bollette

ALPAGO (BELLUNO) - La raccolta differenziata dei rifiuti, fin dalla sua genesi, era sempre stata venduta come unica soluzione per abbassare le tariffe, ma in realtà l'ascesa è stata continua, giustificata successivamente come unico mezzo per contenere i costi.

Ma il peggio per gli abitanti dell'Alpago arriverà con la bolletta del marzo prossimo.


LA TARI DECOLLA

Il Consiglio comunale riunitosi giovedì sera ha infatti approvato l'aumento della Tari che salirà del venti per cento. Il provvedimento è stato discusso all'interno del Piano economico finanziario dell'Unione montana dell'Alpago, ente che sta per cedere la gestione della raccolta e smaltimento rifiuti alla società Bellunum costituita a suo tempo dal Comune capoluogo e diventata oggi riferimento per molti Comuni della provincia assieme all'altra grande società, la Valpe di Sedico. L'intento è unificare i sistemi di gestione del ciclo dei rifiuti.


PASSAGGIO A BELLUNUM

L'aumento è stato giustificato con la necessità di adeguare le tariffe, in realtà ferme dal 2010, in vista proprio dell'ingresso in Bellunum. Ma incide anche l'Arera ovvero l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell'energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore.
A questo pare si aggiunga anche una coefficiente di calcolo che era rimasto fermo a quello dei singoli Comuni e mai aggiornato al Comune unico. L'aumento di abitanti ha fatto infatti scattare il coefficiente dallo 0,3 allo 0,9.


MAGGIORI INCASSI

L'aumento comporterà un maggiore introito annuo di circa 135 mila euro. Per le 28 mila utenze non domestiche, ovvero legate ad attività imprenditoriali, l'Amministrazione pare intenzionata ad intervenire con dei contributi in modo da coprire parte del maggiore esborso che ricadrà su attività già pesantemente provate in quest'ultimo anno mezzo. Non si potrà fare altrettanto per le utenze domestiche. Una famiglia di quattro persone, su una casa di 100 metri quadri di superficie, dovrebbe pagare circa 40 euro, ovvero 10 a persona. Ovviamente è solo un calcolo approssimativo, ma che definisce il primo perimetro di un provvedimento che, in aula, ha visto una ecumenica astensione del gruppo di minoranza. Intanto una sempre maggiore differenziazione dei rifiuti, dovuta anche al senso civico dei cittadini, fa aumentare gli incassi dell'Unione montana. La vendita di ferro, lattine, cartone, vertro, imballaggi passa dai 57mila euro complessivi del 2018 alla stima 2020 di 72mila euro.

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