Volo cancellato. Studenti italiani a Lione abbandonati da soli in aeroporto

Mercoledì 3 Luglio 2019 di Olivia Bonetti
L’ODISSEA volo cancellato e un giorno bloccati a Lione, soli in Francia, senza nessuno. È capitato a studenti di 17 e 18 anni del Renier, rientrati a Belluno lunedì dopo un viaggio di 12 ore con un autobus Flixbus
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BELLUNO - Accompagnati dai docenti nel viaggio di andata, abbandonati a loro stessi al ritorno. Una ventina di studenti del Renier domenica, a Lione in Francia, sono finiti in un incubo: sono rimasti senza volo, soli in una città straniera per un giorno, senza sapere cosa fare. I ragazzi, classi 2000 e 2001 delle terze e quarte del corso Linguistico e Economico sociale, erano partiti un mese fa per un’esperienza di alternanza scuola-lavoro nella città francese di Vichy. È il progetto “Move” (Mobility, Orientation, Venture, Employement) che l’Istituto ha realizzato appoggiandosi al Circolo cultura e stampa bellunese. Un’idea approvata e finanziata dalla Regione. Un’esperienza unica per i ragazzi, che però si è conclusa nel peggiore dei modi. I ragazzi sono arrivati a casa solo lunedì, dopo un giorno da incubo, e 12 ore di viaggio. 
L’ODISSEA
La comitiva, dopo il mese di studio e lavoro, domenica è stata affidata a un autista di bus in Francia che li ha accompagnati all’aeroporto di Lione. Ma nel programma era scritto chiaramente che il ritorno sarebbe avvenuto con un trasferimento in aeroporto con accompagnatore francese dell’istituto scolastico Cavilam. Ma i docenti non c’erano. L’autista si è accertato che i ragazzi entrassero in aeroporto e li ha salutati, intorno a mezzogiorno, quando i ragazzi sono entrati nella zona di sicurezza. Più tardi i ragazzi scoprono che il volo EJU 4465 Easyjet delle 14.50 per Venezia era stato cancellato. Improvvisamente. Senza spiegazioni. Lasciandoli a terra senza informazioni su come poter tornare in Italia. A quel punto i ragazzi chiamano le loro insegnanti. Inizia l’odissea. In contatto con gli organizzatori (il Circolo della Stampa che si è appoggiato a sua volta all’agenzia Lingue nel mondo di Ponte nelle Alpi) attendono indicazioni. Alla fine vengono trasferiti in hotel tramite dei bus. Separati in due gruppi, perché non c’era posto per tutti in un unico mezzo. Il giorno dopo (lunedì) fanno finalmente ritorno in Italia con 12 ore di viaggio su un bus Flixbus. Preoccupati i genitori, che in un caso sono andati direttamente a Mestre a prenderli. Qualcuno ha alzato i toni e ha chiesto conto di quanto accaduto alla scuola. D’altronde tra i ragazzi c’erano anche minorenni. 

LA PRESIDE
La dirigente scolastica, Renata Dal Farra, ha seguito passo passo la vicenda. Pur impegnata negli esami orali lunedì a Falcade, è rimasta in contatto con i docenti e gli organizzatori, affinché tutto finesse nel migliore dei modi. «Mi sono affidata al Circolo cultura e stampa, che lavora molo bene - spiega - e non ho avuto nessun tipo di problema anche con altri progetti diretti a Vichy. Un progetto analogo a quello che i ragazzi del Renier hanno sperimentato era stato fatto l’anno prima al Calvi. Purtroppo in questo caso il circolo cultura e stampa si è appoggiato a un’altra agenzia del territorio, che si occupa di formazione e di viaggi. Sono stati loro ad accordarsi con la scuola francese per l’accompagnamento in aeroporto». Evidentemente, però, qualcosa è andato storto. «Io ero convinta che i ragazzi venissero accompagnati dai docenti della scuola francese - prosegue la preside -. Certo, viaggiando queste cose succedono: ma i ragazzi dovevano essere accompagnati. Il fatto che non lo fossero ha creato grandi difficoltà». 
Ultimo aggiornamento: 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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