La fiction ai tempi del Covid: «Riprese con il virus, costi e tanti problemi»

Venerdì 8 Gennaio 2021 di Giuditta Bolzonello
il set di Un Paso dal Cielo per mesi nel Bellunese
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Molte le sorprese dalla serie televisiva fra le più amate: “Un passo dal Cielo”. Luca Bernabei, amministratore delegato di Lux Vide, in vacanza a Cortina ci preannuncia quello che fra poco vedremo in televisione. È da cinquant’anni che le vacanze le passa in Ampezzo, il suo luogo del cuore resta il comprensorio delle Tofane, anche Bernabei come tantissimi altri è in attesa di poter sciare su quelle piste tanto straordinarie, «il mio cuore batte sulle Tofane -confessa- appena possibile tornerò a sciare lassù salendo di mattina presto come faccio sempre, è un’emozione unica». La sua dichiarazione d’amore per la Regina delle Dolomiti è anche e soprattutto un invito a riscoprire le bellezze nazionali: «Gli italiani devono fare le vacanze in Italia e vivere l’esperienza della bellezza». Ha tanti amici a Cortina, un legame profondo è quello con don Ivano Brambilla, decano della parrocchia dei santi Filippo e Giacomo, Basilica minore che, pur nelle restrizioni del periodo, ha frequentato proprio per ascoltare le sue parole piene di speranza. 
LA SERIE CONTINUA
Ecco dunque l’atteso ritorno di “Un passo dal cielo” che, lasciato l’Alto Adige, ha scelto le montagne dell’Alto Bellunese e che, in omaggio alle nuove località immortalate dalla macchina da presa cambia anche titolo. La serie diventa “I guardiani del cielo”, titolo che ben sintetizza le novità dei contenuti ma soprattutto l’omaggio ai luoghi dove è stata girata. Bernabei conferma che la decisione di lasciare l’Alto Adige, e in particolare la Val Pusteria, è maturata per le mutate condizioni, «troppi turisti a Braies, e poi ogni ospite dopo un po’ … diventa ingombrante, insomma con l’Alto Adige i rapporti erano cambiati». Rapporti cambiati, perchè non spostare i set per la sesta stagione? La scelta è stata talmente naturale, in fondo anche in passato si era girato nell’Alto Bellunese, Misurina con il lago Antorno e poi monte Piana solo per citarne alcuni siti, e nell’estate 2020 ecco la Lux Vide fra San Vito, Cibiana, Valle, Vodo, Cortina, Auronzo e il Comelico. E Bernabei svela la sua passione: «Frequento questi luoghi da cinquant’anni, prima con mio padre, ora con la mia famiglia. Amo queste montagne che sono le più belle del mondo. In Cadore, grazie all’esposizione al sole, c’è una luce meravigliosa, straordinaria per girare. È stato un privilegio poter lavorare qua, così vicini al cielo, fra queste montagne così uniche, mistiche. L’idea della fiction mi venne osservando la gente che usciva dalla metro a Roma, tutti con gli occhi bassi quando invece bisogna guardare in alto, bisogna guardare il cielo, ancora di più in questi tempi». 
IL SET IN TEMPO DI COVID
«È stata un’esperienza molto impegnativa anche economicamente. Abbiamo girato per più di due mesi, a giugno siamo stati i primi in Europa a riprendere il lavoro, non è facile fare film in montagna con il tempo che cambia spesso ma è stato molto importante per me poter girare in aree che conosco fin da piccolo e dove siamo stati accolti benissimo». Una sfida lanciata e vinta, ma a quale prezzo, Bernabei: «Ho passato notti insonni, avevano 600/700 persone sui set, eravamo i primi a riprendere in lavoro in tutta Europa, abbiamo utilizzato la tecnica della bolla, solo chi era stato testato poteva entrare, i set erano come delle sale chirurgiche. Una sanificazione continua di oggetti, costumi, spazi, tutto nel massimo rispetto dei protocolli e della sicurezza. Siamo stati molto scrupolosi, del resto gli attori mica possono lavorare con la mascherina. A bilancio abbiamo un milione di euro in più solo per i tamponi, diversamente voleva dire sospendere l’attività». 
LE NOVITA’
Tante le novità a cominciare dal titolo che diventa “I guardiani del cielo” e dalle location: dall’Alto Adige alle Dolomiti Venete, dove, e lo scopriremo nella prima puntata, la caserma della polizia è stata spostata in un nuovo commissariato allestito sul lago di Mosigo a San Vito di Cadore. Anche per il comandante Francesco Neri, un tempo forestale interpretato da Daniele Liotti, sono cambiate le cose; era è un civile che collabora sempre con la polizia e che ha scelto di vivere alle 5 Torri, nei pressi del rifugio Scoiattoli in un contesto naturalistico straordinario. Si racconteranno vicende in una miniera che è stata realizzata lungo la strada che da Rio Gere sale verso il Faloria, sia per questa che per la casa di Neri finite le riprese le strutture sono state smontate e l’ambiente restituito alla sua integrità. Nessuna nuova installazione invece per bosco della Strega dove si è utilizzato il cason de Pian de Loa nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. 
I PROTAGONISTI
Vedremo dei volti nuovi e già conosciuti. Giusy Buscemi già in “Un Passo dal Cielo 3”, interpreta di nuovo Manuela Nappi la sorella di Vincenzo che tornerà sulle Dolomiti per potersi sposare. Confermati Enrico Ianniello nei panni del vice questore Nappi che è alle prese con sua figlia, Mela, che cresce dopo la partenza oltreoceano di Eva per inseguire la sua carriera. Tornano anche l’agente Huber con la sua grande simpatia e Isabella interpretata da giovane Jenny De Nucci, che resta protagonista della linea teen. Le vicende rosa coinvolgeranno sia Francesco Neri che il vice questore Vincenzo Nappi che, dopo l’abbandono di Eva, troviamo con Elda (Anna Dalton). Ma nelle loro vite farà irruzione Carolina (Serena Iansiti) una ragazza intraprendente, che si spaccia come eco-consulente per i ricchi.
Giuditta Bolzonello
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Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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