La Rifle in soccorso di Maria Sharapova. Al centro di una bufera e mollata da tutti gli sponsor dopo lo scandalo doping, la tennista russa ha trovato appoggio nell’azienda italiana, che ha deciso di omaggiarla con un capo di abbigliamento molto speciale: una serie di jeans con su scritto “W Sharapova”.
“Il pantalone - fanno sapere i Fratini, proprietari del marchio, che non ha mai stretto accordi commerciali con l’atleta di Njagan, e grandi appassionati della racchetta - non sarà messo in vendita ma vuole solo rappresentare tutto il sostegno del brand in un momento di difficoltà”.
Un grandissimo momento di difficoltà, considerato che sono state tante le marche a decidere di abbandonare e “svestire” la campionessa, positiva al test antidoping in seguito all’assunzione del farmaco Meldonium. Tra le varie, anche la Nike, che non ha esitato un attimo a scaricare la sua ormai ex donna immagine: “Siamo rattristati e sorpresi dalla notizia e abbiamo deciso di sospendere il nostro rapporto con Maria. Continueremo comunque a monitorare la situazione”.
Non passata decisamente inosservata, la mossa controcorrente della Rifle ha incassato il consenso del businessman Luca Caprai, “papà” dei famosi braccialetti Cruciani: “Viva la Rifle, che al contrario degli sponsor ufficiali invia un regalo e dimostra di non salire sul carro dei vincitori, antico sport globale, ma di mandare un segnale positivo a chi ora sta soffrendo e viene ingiustamente attaccata, e viva la Sharapova, bella, brava e coraggiosa, che ha affrontato il problema con determinazione e senza nascondersi - ha commentato l’imprenditore -.
Numeri uno al mondo non si diventa con quattro pillole, altrimenti io sarei numero uno in una decina di discipline sportive”.
