Tar e corti dovrebbero affiancare la politica ed aiutarla a decidere, non contrapporsi o sostituirsi ad essa

Venerdì 2 Giugno 2023

Caro direttore,
anche i cittadini "semplici" come me hanno la possibilità di capire che la Corte dei conti (come il Tar...) vuole intromettersi nel controllo continuo dei lavori pubblici creando ritardi. Abbiamo pure capito il ruolo che la burocrazia e i vari Tar hanno quando un'impresa si rivolge loro se l'appalto va ad una ditta concorrente; abbiamo capito le difficoltà di mettere a terra il Pnrr e tutti gli altri intoppi che intralciano e rallentano i lavori finanziati soprattutto dall'Europa. Bando all'ipocrisia, fa bene il governo mettere dei paletti all'invadenza della burocrazia e all'invadenza di altri soggetti. Prima vengono le opere pubbliche per rimodernare le infrastrutture del paese.

Giobatta Benetti
Mira (Ve)


Caro lettore,
non sono tanto Tar e corti che vogliono intromettersi. È la politica, di maggioranza e di opposizione, che ormai da alcuni decenni ha abdicato al suo ruolo e al suo potere: quello che gli deriva dall'essere - lei e non altri - l'unica espressione della volontà e del voto popolare. Le invasioni di campo, a molti livelli, ci sono perché si sono rotti alcuni equilibri e il vuoto lasciato da una politica debole e incapace di decidere è stato riempito da altri poteri, autoreferenziali, che si sono via via sostituiti ad essa e sono spesso diventati loro lo snodo decisivo di tante scelte strategiche per i territori e il Paese. Proviamo a pensarci: sempre più spesso la costruzione di una strada o di un ponte, l'apertura di una galleria o di un inceneritore non dipendono dalle valutazioni degli esperti e dal voto di una maggioranza politica, ma innanzitutto dagli esiti dei ricorsi a tribunali e corti varie, promossi da opposizioni, comitati e movimenti. Sentenze che arrivano magari dopo bibliche attese a e a cui politica e governi devono inevitabilmente sottostare. Sia chiaro: non è in discussione l'importanza e l'esistenza di organismi di controllo e verifica dell'attività amministrativa pubblica. Si tratta di snodi necessari e indispensabili. Ma il loro compito dovrebbe essere quello di affiancare la politica e le amministrazioni ed agevolarle nelle decisioni, indirizzandole e correggendole quando necessario. In molte situazioni invece alcuni di questi organismi tendono a contrapporsi alla politica, se non a sostituirsi ad essa. Imponendo i propri tempi (mai brevi) e facendo spesso prevalere i formalismi giuridici sugli interessi generali. Non c'è nulla di strano. Sono le logiche del potere: se c'è un vuoto, prima o poi, qualcuno lo riempie. In Italia è accaduto esattamente questo.
 

Ultimo aggiornamento: 10:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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