La predica di Conte sulla manovra "ristretta" e la montagna di soldi per bonus e reddito

Domenica 31 Dicembre 2023

Egregio Direttore,
nel mondo occidentale e democratico, sono sempre meno gli elettori che si recano alle urne per decidere la governabilità del loro paese, la lotta politica è diventata intollerabile per i più, che mal sopportano le liste di proscrizione, o l'intervento giuridico contro i politici non graditi, un sistema probabilmente accettabile solo da un parte di elettori molto fidelizzato. L'On. Conte in Parlamento nel suo intervento, ha urlato come un ossesso, se questa è l'opposizione la Meloni può stare tranquilla. L'On. Conte nel suo becero intervento, ha dichiarato che la popolazione italiana, non dimenticherà la mancata ratifica del Mes da parte del governo, credo tuttavia che la maggioranza dei cittadini italiani ne ignorino i benefici. Piuttosto saranno gli alluvionati i terremotati dell'Emilia, dell'Umbria e delle Marche a non dimenticare di essere stati abbandonati senza gli aiuti, perché il governo uno e due di Conte ha impegnato una montagna di miliardi, per fare gratis le facciate delle ville e palazzi di chi già una casa ce l'ha. Questo ricorderanno gli elettori che dovranno anche pagare chissà per quanto queste follie.


Ugo Doci


Caro lettore,
fa sorridere amaramente ascoltare Giuseppe Conte in Parlamento discettare di conti pubblici e accusare l'attuale maggioranza di aver confezionato una manovra economica che porterà il Paese al disastro, che costerà solo lacrime e sangue ai cittadini, che si rivelerà una sciagura.

Parole testuali dell'ex premier. Naturalmente la manovra del governo Meloni, votata l'altra sera, non è esente da critiche e in alcuni punti contraddice anche gli impegni elettorali presi dai partiti dell'attuale maggioranza. Si dirà: è sempre successo con maggioranze di ogni colore. Vero, ma si è ripetuto anche questa volta. Confermando che i numeri spesso sono assai meno malleabili delle promesse o delle ambizioni. Ma, tornando a Conte, da che pulpito viene la predica? Forse non sarebbe male ricordare che i margini ristretti all'interno dei quali l'attuale governo, e in particolare il suo ministro dell'Economia, si è dovuto muovere, sono anche la conseguenza di alcune delle scelte-bandiera dei due governi guidati da Conte e dell'enorme mole di denaro che è stata spesa per sostenerli. Mi riferisco al reddito di cittadinanza e al bonus 110. A conti fatti per finanziare questi due provvedimenti lo Stato ha speso, secondo le stime ufficiali, quasi 100 miliardi. Al netto dell'aumento degli introiti fiscali e dell'effetto sul Pil, solo il cosiddetto Superbonus è costato infatti in un biennio oltre 60 miliardi di euro, mentre altri 35 sono stati spesi per il reddito di cittadinanza. Eviterei di soffermarmi sugli effetti distorsivi o inesistenti di queste due misure tanto care su 5 stelle, limitiamoci ai numeri: parliamo di un valore pari a tre-quattro manovre economiche. Questo sì è stato un vero disastro per il bilancio dello Stato. Non per il movimento di Conte però che, grazie anche a queste politiche di bonus e pratiche assistenzialiste pagate dai contribuenti, veleggia, secondo i sondaggi, oltre il 15% dei voti e vuole contendere al Pd la guida dell'opposizione. Staremo a vedere. Intanto buon 2024 a tutti.

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