Egregio direttore,
se, e sottolineo il se, quel machiavelliano o cencelliano (non so come definirlo) di Matteo Renzi avesse brigato per offrire al M5S la poltrona della Consulta in cambio della rinuncia alla presidenza della commissione finanza andata ad un parlamentare sconosciuto di Fi in cambio della rinuncia alla poltrona della Consulta, saremmo di fronte ad un politico di razza come non si è mai conosciuto dopo Giulio Andreotti.
Può piacere o meno, ma quando l’uomo trova un ostacolo ai suoi obiettivi, riesce sempre ad inventarsi i mezzi per poter continuare, nonostante gli infilino pali di tutti i colori tra le ruote. Qualcuno più titolato di un semplice cittadino come me, trova il tutto molto pericoloso per la Democrazia, ma se questo Governo riuscirà a sbrogliare la matassa di lana catramata che imbriglia questo Paese e le sue risorse tanto da impedirne anche la benché minima indispensabile riforma, da qui al 2018 avremo salvato l’Italia che, così com’è, secondo me è da buttare. Poi ci penseranno gli elettori, non i giornalisti o le opposizioni.
Leonardo Agosti
Cadoneghe
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Caro lettore,
la fiducia di cui gode Renzi anche in settori dell'opinione pubblica che tradizionalmente non guardano a sinistra si spiega proprio con la speranza che sappia spezzare i lacci e lacciuoli, le incrostazioni ideologiche e corporative che imbrigliano il Paese. Ma per riuscire a farlo il premier non deve cadere nei cliché della vecchia politica e deve sfuggire alla tentazione di rinchiudersi dentro un cerchio magico, dove la fedeltà e l'appartenenza contano più dei meriti e delle competenze.
Questi mi sembrano i principali rischi che il premier corre nell'attuale fase storico-politica. In questo senso l'idea di Renzi di dar vita a un Partito della Nazione, destinato a prendere il posto dell'attuale Pd, è una efficace intuizione purché non finisca con l'essere solo un'operazione di facciata come, per molti aspetti, sono stati i vari passaggi che hanno contraddistinto il percorso politico dell'ex Pci negli ultimi decenni.
Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 14:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA se, e sottolineo il se, quel machiavelliano o cencelliano (non so come definirlo) di Matteo Renzi avesse brigato per offrire al M5S la poltrona della Consulta in cambio della rinuncia alla presidenza della commissione finanza andata ad un parlamentare sconosciuto di Fi in cambio della rinuncia alla poltrona della Consulta, saremmo di fronte ad un politico di razza come non si è mai conosciuto dopo Giulio Andreotti.
Può piacere o meno, ma quando l’uomo trova un ostacolo ai suoi obiettivi, riesce sempre ad inventarsi i mezzi per poter continuare, nonostante gli infilino pali di tutti i colori tra le ruote. Qualcuno più titolato di un semplice cittadino come me, trova il tutto molto pericoloso per la Democrazia, ma se questo Governo riuscirà a sbrogliare la matassa di lana catramata che imbriglia questo Paese e le sue risorse tanto da impedirne anche la benché minima indispensabile riforma, da qui al 2018 avremo salvato l’Italia che, così com’è, secondo me è da buttare. Poi ci penseranno gli elettori, non i giornalisti o le opposizioni.
Leonardo Agosti
Cadoneghe
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Caro lettore,
la fiducia di cui gode Renzi anche in settori dell'opinione pubblica che tradizionalmente non guardano a sinistra si spiega proprio con la speranza che sappia spezzare i lacci e lacciuoli, le incrostazioni ideologiche e corporative che imbrigliano il Paese. Ma per riuscire a farlo il premier non deve cadere nei cliché della vecchia politica e deve sfuggire alla tentazione di rinchiudersi dentro un cerchio magico, dove la fedeltà e l'appartenenza contano più dei meriti e delle competenze.
Questi mi sembrano i principali rischi che il premier corre nell'attuale fase storico-politica. In questo senso l'idea di Renzi di dar vita a un Partito della Nazione, destinato a prendere il posto dell'attuale Pd, è una efficace intuizione purché non finisca con l'essere solo un'operazione di facciata come, per molti aspetti, sono stati i vari passaggi che hanno contraddistinto il percorso politico dell'ex Pci negli ultimi decenni.
