PAVIA - Un biglietto fortunato al Gratta&Vinci, la gioia iniziale nonostante la minore et, poi l'ingerenza della nonna e infine un processo contro quest'ultima durato cinque anni. Alla fine l'hanno spuntata due ragazzi, allora adolescenti, che con il loro denaro comprarono un Gratta&Vinci nel bar di un centro commerciale Carrefour di Pavia.
Il giudice restituendo 500mila euro ha dato ragione a Isabella Montemezzani, 21 anni, di Sesto San Giovanni, e al fidanzato dell’epoca, Nicolas Gaffuri, suo coetaneo.
LA STORIA Erano entrambi ancora minorenni il giorno del fatidico acquisto, il 10 maggio 2009. Erano andati a fare la spesa con la nonna di lei, Maria Prina, 84 anni, di Pavia, e poi avevano tentato la fortuna con alcuni biglietti. Uno nascondeva il superpremio da mezzo milione. Dopo averlo grattato la bella sorpresa, ma la nonna se l’era fatto consegnare: "Voi siete minorenni, non lo potete incassare", aveva spiegato loro. Solo che poi se l’era tenuto. Tutti i tentativi di convincerla a restituirlo erano stati vani, finché non era partita la denuncia.
L’anziana si è trovata così a processo davanti al tribunale di Pavia con l’accusa di furto.
LA SENTENZA La nonna è stata condannata a 10 mesi con la condizionale, a risarcire i danni alla nipote e all’ex fidanzato, da liquidare in sede civile, e a rimborsare loro 5 mila euro di spese legali. Ma soprattutto il giudice ha disposto la restituzione ai ragazzi della vincita di 500 mila euro, nel frattempo incassata per evitare che il biglietto scadesse e depositata su un conto corrente infruttifero.
Il biglietto era stato acquistato con i soldi dei ragazzi e la nonna l’aveva trattenuto senza averne diritto. Solo qualche anno più tardi il Gratta&Vinci sarebbe stato equiparato a un gioco d'azzardo.
Ultimo aggiornamento: 13:26
Il giudice restituendo 500mila euro ha dato ragione a Isabella Montemezzani, 21 anni, di Sesto San Giovanni, e al fidanzato dell’epoca, Nicolas Gaffuri, suo coetaneo.
LA STORIA Erano entrambi ancora minorenni il giorno del fatidico acquisto, il 10 maggio 2009. Erano andati a fare la spesa con la nonna di lei, Maria Prina, 84 anni, di Pavia, e poi avevano tentato la fortuna con alcuni biglietti. Uno nascondeva il superpremio da mezzo milione. Dopo averlo grattato la bella sorpresa, ma la nonna se l’era fatto consegnare: "Voi siete minorenni, non lo potete incassare", aveva spiegato loro. Solo che poi se l’era tenuto. Tutti i tentativi di convincerla a restituirlo erano stati vani, finché non era partita la denuncia.
L’anziana si è trovata così a processo davanti al tribunale di Pavia con l’accusa di furto.
LA SENTENZA La nonna è stata condannata a 10 mesi con la condizionale, a risarcire i danni alla nipote e all’ex fidanzato, da liquidare in sede civile, e a rimborsare loro 5 mila euro di spese legali. Ma soprattutto il giudice ha disposto la restituzione ai ragazzi della vincita di 500 mila euro, nel frattempo incassata per evitare che il biglietto scadesse e depositata su un conto corrente infruttifero.
Il biglietto era stato acquistato con i soldi dei ragazzi e la nonna l’aveva trattenuto senza averne diritto. Solo qualche anno più tardi il Gratta&Vinci sarebbe stato equiparato a un gioco d'azzardo.
