Le api hanno fame e per accontentarle gli apicoltori usano... i biberon.
La pasticceria Filippi di Zanè adotta 180mila api
È l'allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione della Giornata mondiale delle api istituita dall'Onu che si festeggia il 20 maggio. Quest'anno, infatti, l'inverno bollente e la primavera segnata da ripetute gelate hanno creato in molte regioni gravi problemi agli alveari con le api che non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare, a causa delle basse temperature che hanno danneggiato i fiori. La pioggia e vento hanno ulteriormente ostacolato l'attività di bottinatura delle api alle quali per salvarle sono state somministrate sostanze zuccherine. Le difficoltà delle api, spiega la Coldiretti, sono un pericolo grave per la biodiversità, considerato che questi insetti contribuiscono all'impollinazione. In media una singola ape visita circa 7 mila fiori al giorno e servono 4 milioni di esplorazioni floreali per produrre 1 chilo di miele.
Un ruolo fondamentale, visto che dall'impollinazione dalle api dipendono 3 colture alimentari su 4, come mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri e i meloni secondo la Fao, fondamentale anche per la conservazione del patrimonio vegetale spontaneo. La crisi delle api rappresenta un danno anche economico, visto che gli italiani per effetto della pandemia hanno aumentato gli acquisti di miele del 13%.