Ucciso con una fiocina a Sirolo, il killer: «Mi sono difeso, il colpo è partito accidentalmente»

Il fucile da sub «l'ho preso per difendermi» dopo il diverbio in strada, ha detto il 27enne

Lunedì 28 Agosto 2023
Ucciso con un fucile da sub a Sirolo, il presunto killer: «Mi sono difeso, il colpo è partito accidentalmente»

Melloul Fatah, 27 anni, è il presunto killer del giovane albanese morto ieri sera a Sirolo a colpi di fiocina. Il ragazzo non si sarebbe reso conto di aver ucciso e nemmeno che la fiocina del fucile da pesca subacquea aveva trafitto i giovane. Il 27enne ora è rinchiuso nel carcere di Montacuto ad Ancona.

Melloul ha fatto scena muta con il pm Marco Pucilli che nella notte lo ha interrogato in caserma, ad Osimo, alla presenza del suo avvocato Davide Mengarelli. Il legale lo ha raggiunto attorno alla mezzanotte ma il colloquio è stato molto breve. L'algerino sarebbe certo di non aver sparato nessuna fiocina con il fucile preso dall'auto che guidava, una Opel Astra nera intestata al padre della sua fidanzata, con cui convive a Jesi. Il fucile da sub «l'ho preso per difendermi» perché dopo il diverbio in strada, con l'auto che precedeva la sua, guidata da una donna che aveva a bordo marito e figli, sarebbero scesi in tre da una Mercedes con targa belga, la vettura che lo seguiva.

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La ricostruzione

Secondo il suo racconto erano il 23enne morto, suo fratello e il conducente, un loro amico. Il terzetto lo avrebbe aggredito con calci e pugni, causandogli ecchimosi alla schiena e alla testa. Nella colluttazione, sempre secondo la sua versione, il ferimento mortale sarebbe stato del tutto accidentale. Anche la fidanzata, che era con lui, non si sarebbe accorta del ferimento mortale. Per domani è stata fissata l'autopsia sul corpo del 23enne albanese Kajdi Bitri. Mercoledì ci sarà l'interrogatorio di garanzia davanti al gip.

 

Prevista anche una perizia balistica come atto irripetibile sulla fiocina sequestrata. «Il mio assistito è molto provato dalla vicenda - si limita a dire il legale - non si da pace, non pensava di aver ucciso qualcuno e non è stato mai in fuga». Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia di Osimo, guidati dal comandante Luigi Ciccarelli, il Norm e il nucleo investigativo. Per partecipare alle ricerche ieri molti carabinieri sono rientrati dalle ferie per aiutare i colleghi.

Ultimo aggiornamento: 30 Agosto, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA