Regolamento europeo sugli imballaggi: dalla bustina di zucchero all'insalata in busta, ecco cosa sparirà

Il PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation norma la produzione degli imballaggi. La votazione da parte dell’Assemblea plenaria è prevista tra il 20 e il 23 novembre

Sabato 28 Ottobre 2023
Regolamento europeo sugli imballaggi: dalla bustina di zucchero all'insalata in busta, ecco cosa sparirà

Bustine di zucchero e insalata in busta, ecco due prodotti che conosciamo benissimo che spariranno dalla circolazione. Effetto del nuovo regolamento europeo sul packaging (Ppwr). Il testo è ancora in discussione ma ci sono prodotti salvi e altri che non vedremo più perchè c'è appena stato il via libera della Commissione Ambiente. È la "guerra" alle confezioni monoporzione che spessissimo sono di plastica e quindi inquinanti. Il prossimo passo sarà il voto in plenaria a novembre.

Poi il trilogo con il Consiglio. 

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Cos'è il Regolemento sul packaging

Qualche informazione preliminare sul Regolamento. L'acronimo è PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation. Regola la produzione degli imballaggi. La votazione da parte dell’Assemblea plenaria è prevista tra il 20 e il 23 novembre.

Promuovere il riuso

A diventare "proibiti" saranno i sacchetti di plastica molto leggeri a meno che non siano necessari per motivi igienici o servano per alimenti sfusi, per combattere lo spreco di cibo. L'obiettivo è promuovere il riuso e la riduzione della plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040. Secondo la proposta della Commissione Ambiente, i Paesi dell’UE dovranno garantire la raccolta differenziata del 90% dei materiali da imballaggio (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029. 

 

Cosa diventa vietato?

Diventano "illegali" gli imballaggi monouso per condimenti, conserve, salse, panna da caffè e zucchero nel settore alberghiero, della ristorazione e del catering, comprese bustine, vaschette, vassoi, scatole. Vietati imballaggi di plastica monouso per prodotti ortofrutticoli freschi per meno di 1,5 kg di frutta e verdura: reti, sacchetti, vassoi, contenitori. Ecco perchè bisogna disabituarsi all'insalata in busta e le bustine di zucchero per te e caffé. 

Anche i flaconcini di shampoo degli alberghi

Sono i set di cortesia che troviamo negli alberghi e nei resort, utilissimi per chi viaggia perché occupano poco spazio. E però diventeranno banditi anche loro. Stiamo parlando dei flaconcini di shampoo, bagnoschiuma e crema negli alberghi. I contenitori di meno di 50 ml per i prodotti liquidi e meno di 100 g per i prodotti non liquidi saranno vietati. Vietati anche gli imballaggi monouso per alimenti e bevande riempiti e destinati al consumo nei locali del settore alberghiero, della ristorazione e del catering: vassoi, piatti e bicchieri usa e getta, sacchetti, lamine, scatole. Per la Commissione è plastica di cui possiamo fare a meno.

Il vino si salva (per ora), l'ortofrutta no

Cosa vogliono gli eurodeputati? La Commissione Ambiente chiede lo stop alle confezioni monouso inferiori e l'obbligo di packaging riciclabile. Nuovi obblighi estesi anche a succhi e bevande. Il vino è escluso dai vincoli previsti dalla normativa Ue sugli imballaggi, che rischia invece di mettere fuori mercato, stando alla posizione approvata dalla commissione Ambiente dell'Europarlamento, la filiera italiana dell'ortofrutta con lo stop alle confezioni monouso inferiori a un chilo e l'obbligo di etichettatura compostabile. Resta anche il nodo invece per l'universo degli spirits made in Italy che invece sono assoggettati ai nuovi obblighi previsti dal provvedimento che ridefinisce i target di riuso per i vari materiali di imballaggio tra i quali il vetro. E così mentre il mondo del vino è soddisfatto per l'esenzione emerge invece forte preoccupazione dai produttori di grappe e superalcolici.

iIl vino made in Italy ha già raggiunto risultati eccezionali in termini di riciclo del vetro (che in Italia supera l'80% e quindi supera gli obiettivi europei al 2030), e i vincoli di riuso previsti dalla normativa avrebbero comportato non poche problematiche al settore e nella ri-organizzazione della supply chain.

Meno contente le categorie degli aperitivi, amari, liquori e distillati italiani. «Come Federvini proseguiremo gli sforzi per tutelare le nostre imprese e auspichiamo una revisione già in occasione del dell'assemblea plenaria del Parlamento Ue a novembre». L'emendamento a firma della relatrice Ries ha stabilito invece che le bevande spiritose e i prodotti vitivinicoli aromatizzati siano ricompresi nel vincolo.

 

Le associazioni di categoria italiane preoccupate

Il divieto di imballaggi monouso per tutte le confezioni ortofrutticole di peso inferiore a un chilogrammo rischia di mettere a repentaglio l'efficienza e la praticità della catena di distribuzione agroalimentare, denunciano le associazioni di categoria. Come per le Case green, infatti, l'Italia non ha accolto la riforma in modo positivo. Non tutta, almeno. Pe esempio l'obbligo dell'etichettatura compostabile per i prodotti ortofrutticoli «rischia di comportare costi eccessivi per le aziende, senza garantire necessariamente un impatto positivo sull'ambiente», spiegano. Per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il regolamento «andrà ad impattare negativamente non solo su tutti i produttori di imballaggi, ma anche sui fornitori e gli utilizzatorì danneggiando intere filiere strategiche della produzione e della distribuzione nazionale, a loro volta fortemente integrate su scala europea. A subire i danni peggiori sarebbero le imprese e le cooperative agricole e della filiera alimentare, settore trainante del nostro export». Gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso, fra i più direttamente colpiti da questo approccio - sottolinea Confagricoltura - sono decisivi per la protezione e la conservazione degli alimenti, l'informazione al consumatore, la tracciabilità e l'igiene, riducono gli sprechi e favoriscono l'accesso al cibo, anche nelle aree più a rischio. In particolare, le imprese della IV gamma dovrebbero ora fare fronte all'impossibilità di reperire sul mercato confezioni alternative in grado di offrire le stesse garanzie per il consumatore. Positivo invece - conclude l'organizzazione - il voto a favore dell'eliminazione dei rigidi parametri di riuso di vetro e imballaggi per i vini.

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 13:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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