Il ministero degli Interni indiano ha rinunciato oggi ad invocare la pena di morte nei capi di accusa della polizia Nia, pur mantenendo lo strumento della legge anti-pirateria (Sua Act) per processare i Fucilieri di Marina italiani.
Lo riferisce l'agenzia di stampa Pti. Ripetendo una ipotesi già formulata nei giorni scorsi, l'agenzia asserisce che «il ministero è dell'opinione che i due debbano essere processati con il SUA Act ma che non si debba invocare la pena di morte in esso contenuta».
Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 13:08
Lo riferisce l'agenzia di stampa Pti. Ripetendo una ipotesi già formulata nei giorni scorsi, l'agenzia asserisce che «il ministero è dell'opinione che i due debbano essere processati con il SUA Act ma che non si debba invocare la pena di morte in esso contenuta».