LA GIORNATA

Maltempo, in Friuli acqua alta e allagamenti. Allerta meteo in 5 regioni: ecco quali

Gli aggiornamenti in tempo reale

Domenica 5 Novembre 2023

Nuova ondata di maltempo in Friulia, acqua alta e allagamenti

Acqua alta a Muggia, Trieste, Grado, Monfalcone e Marano Lagunare.

Mareggiate, allagamenti e alberi caduti in diversi comuni, smottamenti e strade chiuse. Sono i principali effetti registrati dopo l'ondata di maltempo che ha colpito il Friuli Venezia Giulia nelle scorse ore. Un veloce fronte ha interessato la regione nella notte, spiega la Protezione civile - che ieri aveva diramato un'allerta arancione e gialla -, accompagnato da correnti da sud-ovest in quota e da sud nei bassi strati. Le piogge nelle ultime 18 ore sono risultate in genere intense (30-50 millimetri), con picchi raggiunti sulle Prealpi Giulie e sulle Valli del Natisone tra 60 e 90 millimetri. Ha soffiato vento forte sia sulla costa che in quota sulla fascia orientale; le raffiche massime misurate sono state di 144 km orari sul Monte Matajur, 103 sul Monte Canin, 92 a Grado e 88 a Boa Poloma in mezzo al Golfo. Nevicate fino a quota 750 metri nelle valli alpine interne. A Grado sono stati raggiunti 1,71 metri di acqua alta. A Trieste 2,99 metri, superando il limite delle rive posto a 2,78 metri. A causa di acqua alta e mareggiata è rimasta chiusa in mattinata la strada costiera dal lungomare di Barcola fino a Sistiana (Trieste). Il lungomare inoltre, avvisa il Comune, è interdetto per motivi di sicurezza. Chiusa anche la strada di accesso al castello di Miramare. Preclusi al transito anche una strada a Grado e il ponte sul Fiume Judrio tra Corno di Rosazzo e Dolegna del Collio. Allagamenti, informa la Protezione civile, sono stati segnalati anche a Dolegna del Collio, Gemona del Friuli, Cassacco, Prata di Pordenone, Morsano al Tagliamento, San Canzian d'Isonzo, Tavagnacco. Caduti alberi invece a Torreano, Savogna, Monfalcone, Ronchi dei Legionari. Prosegue il monitoraggio della frana di Clauzetto sulla sponda destra del Rio Molino; sono stati segnalati infine smottamenti e cadute di massi a Dogna, Tarcento, Savogna.

Toscana senza elettricità

«Dalle 4600 di ieri sera questa mattina le utenze elettriche interrotte sono aumentate a 7mila nell'area tra Firenze Prato e Pistoia ma poco fa Enel mi ha comunicato che al momento si sono ridotte a circa 3mila le utenze ancora interrotte, grazie al lavoro fatto in queste ore». Lo ha detto presidente della Toscana Eugenio Giani in un punto stampa sull'emergenza maltempo.

In Emilia Romagna vento e piena fiumi, resta allerta arancione

Si conferma l'allerta arancione per criticità idraulica, idrogeologica sui crinali della regione e su vasta parte della pianura emiliano-romagnola. A disporla per la giornata di oggi, e in quella di domani sulla pianura modenese, sono l'Arpae e la Protezione Civile dell'Emilia-Romagna sulla scorta delle precipitazioni atmosferiche registrate in queste ore. Nel dettaglio, per oggi, sono attesi venti sud-occidentali di burrasca forte lungo la fascia di crinale e di burrasca moderata lungo la fascia pedecollinare del settore centrale e orientale. Quanto ai fiumi, viene osservato nel documento, «la piena dell' Enza si propagherà nei tratti vallivi con livelli idrometrici prossimi alla soglia 3 mentre le piene di Taro, Parma, Secchia, Panaro, Reno e Santerno transiteranno nei tratti vallivi con livelli idrometrici prossimi o superiori alla soglia 2. La piena del Ronco si propagherà nel tratto vallivo con livelli idrometrici prossimi o superiori alla soglia 1».

Nelle zone montane, invece, «saranno ancora possibili ruscellamenti, localizzati fenomeni erosivi sul reticolo minore e fenomeni franosi». Per domani, invece, sono previsti venti di burrasca moderata sugli Appennini centro-occidentali, in attenuazione nel corso della giornata. «La criticità idraulica arancione nel settore di pianura centro-occidentale - viene puntualizzato - è riferita alla propagazione delle piene dei fiumi Secchia e Panaro, con possibile occupazione delle aree golenali ed interessamento degli argini». Prevista una criticità idraulica gialla «sulla pianura bolognese, reggiana e parmense riferita al transito della piena del Reno e degli affluenti di destra e al tratto vallivo dell'Enza». Nelle zone montane, infine, saranno ancora possibili localizzati fenomeni franosi sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili.

Tromba d'aria a Fregene, alberi crollati e danni

Tromba d'aria a Fregene, sul litorale romano, dove sono crollati svariati pini e danni si sono registrati a negozi e abitazioni private. Distrutto anche il dehors esterno del ristorante Daruma. Quattro alberi sono caduti, a causa del maltempo, su alcune auto in sosta in via Castellamare, dove sono intervenuti i Carabinieri di Fregene. Il tratto di strada è stato interrotto per consentire le operazioni di rimozione degli alberi. La mareggiata sul litorale è in corso dalla notte e ancora va avanti.

Giani: «Tempo migliora, prossimi giorni senza pioggia»

In Toscana «prevalenza di schiarite con qualche passaggio nuvoloso. Sulle zone alluvionate stanotte non sono escluse delle debolissime piogge, poi niente pioggia fino a giovedì. Grazie al Consorzio regionale Lamma e al Centro funzionale regionale». Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sui social. Oggi il vento soffierà però forte, spiega una nota della Regione, dalla tarda mattinata fino al pomeriggio inoltrato: soprattutto sulla Toscana centro settentrionale e in particolare sull'Appennino fiorentino ed aretino, in quota, e sulla costa: un vento di libeccio che alzerà onde in mare per tutto il giorno.

Giani: «Stima danni in Toscana sale a mezzo miliardo»

«La prima quantificazione dei danni che facevamo nella giornata di ieri ci portava a parlare di 250-300 milioni ma» in base alle segnalazioni che ci hanno fatto i sindaci «già vedo in mezzo miliardo la cifra degli interventi che dovranno essere fatti sull'area Firenze-Prato-Pistoia, poi c'è da quantificare anche ciò che è avvenuto a Pisa e Livorno». Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a margine di una conferenza stampa con l'assessore regionale alla protezione civile Monia Monni.

Ripresa circolazione treni Prato-Pistoia

È ripresa alle 11 la circolazione dei treni tra Prato e Pistoia. Lo rende noto Rfi. Il transito era stato sospeso alle 5 perchè, spiega sempre Rfi, la pioggia caduta la notte scorsa aveva nuovamente allagato la sede ferroviaria. Sul posto intervenuti i tecnici di Rfi e delle ditte appaltatrici per la verifica dei danni e gli interventi di ripristino dell'infrastruttura. La linea nello stesso tratto era stata interrotta già dopo l'ondata di maltempo del 2 novembre ed era ripresa ieri alle 12. Rfi informa anche che dalle 11 di oggi, sulla linea Borgo San Lorenzo - Marradi, la circolazione ferroviaria , precedentemente sospesa, è tornata regolare tra Borgo San Lorenzo e Ronta.

 

 

Forti piogge in Toscana, interrotta linea ferroviaria Prato-Pistoia

«Ulteriori rinforzi per Campi Bisenzio, Montemurlo, Montale, Quarrata e negli altri comuni colpiti con idrovore, mezzi e associazioni di volontariato del sistema regionale e nazionale. Interrotta la linea ferroviaria Prato-Pistoia. Rottura anche nell'argine dell'Agna nel comune di Montale dove erano state fatte evacuare le abitazioni. Smottamento importante nei pressi dello svincolo autostradale di Prato». Questo l'aggiornamento dell'Unità di crisi permanente con Prefetture, sindaci ed enti di cui riferisce il governatore toscano Eugenio Giani. Giani spiega anche che la superstrada Firenze-Pisa-Livorno è stata «chiusa nel tratto dell'interporto-Lavoria per rottura del vicino Tora ed esondazioni torrenti più piccoli. In corso valutazioni e interventi per riaprire la strada il prima possibile». Ancora «sotto osservazione i fiumi grazie al grande lavoro anche dei Consorzi di Bonifica e Genio Civile della Regione Toscana». Per l'Arno «piena in corso a Firenze: dovrebbe superare il primo livello di guardia ma senza criticità», per il Bisenzio «primo livello di guardia in diminuzione», per l'Ombrone pistoiese «al primo livello di guardia in diminuzione». Per il Serchio «piena in corso a Lucca alla soglia del secondo livello di guardia senza criticità al momento».

 

In Liguria alberi caduti, piccole frane e allagamenti

Notte di duro lavoro per i vigili del fuoco e la protezione civile in Liguria dove le forti piogge e il vento hanno provocato piccole frane, allagamenti e cadute di alberi senza creare però particolari criticità. A Chiavari e Rapallo sono stati fatti decine di interventi per la furia del vento che ha raggiunto sulle alture i 150 km orari e per allagamenti determinati dalla concomitanza della mareggiata e della piena dei torrenti. Sorvegliato speciale il fiume Entella che poco dopo la mezzanotte ha raggiunto il picco della piena esondando alla foce ricoprendo tutte le aree verdi, le piste pedonali e le aree golenali senza per fortuna invadere le vie adiacenti. Il vento ha scoperchiato una casa a Chiavari e fatto crollare decine di alberi in comune di Borzonasca e di Carasco. Allagamenti si sono registrati anche a Recco e Rapallo. I venti di burrasca hanno colpito anche la provincia della Spezia, dove si segnalano decine di alberi caduti e smottamenti che hanno interessato la viabilità locale.

Video

L'osservatorio Omirl ha segnalato raffiche con punte di 113 km/h a Porto Venere e 211 km/h a Casoni di Suvero, in Val di Vara. La strada provinciale 10, che unisce la Val di Vara alla Val di Magra, è rimasta interrotta per alcuni minuti a causa del crollo di un albero sulla carreggiata che ha reso necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile. Problemi anche sull'Aurelia in direzione la Spezia, nel territorio di Riccò del Golfo, a causa di uno smottamento. La strada è aperta. A Sesta Godano chiusa la provinciale 25 in località Orneto, stamattina il sopralluogo per la riapertura. Chiusa anche la statale 52 tra Liguria ed Emilia-Romagna per una frana nel territorio emiliano di Albareto, non lontano dal confine. Sotto osservazione i fiumi per tutta la notte: il Vara ha raggiunto i 5.50 metri attorno a mezzanotte al rilevatore di Nasceto sforando il secondo livello di guardia, per poi calare nelle ore successive. Interventi per allagamenti e black out localizzati in diverse zone dell'entroterra.

Frana sulla Massese: tratto chiuso

Lungo la strada statale 655 «Massese» è chiuso, in entrambe le direzioni, un tratto in corrispondenza del km 84,500, a Licciana Nardi (Massa). La chiusura si è resa necessaria a causa di un movimento franoso, riattivato dalle intense precipitazioni del periodo, tra le località Ponte di Legno e Tavernelle. Il personale di Anas è sul posto per la gestione della viabilità e per il ripristino della circolazione nel più breve tempo possibile. Anas, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ricorda che quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga per la tua sicurezza e quella degli altri (guidaebasta.it). Per una mobilità informata l'evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile anche su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all'applicazione «VAI» di Anas, disponibile gratuitamente in «App store» e in «Play store». Il servizio clienti «Pronto Anas» è raggiungibile chiamando il numero verde gratuito 800.841.148.

Giani: nuovi distacchi di luce, 16mila utenze senza elettricità

Per «le forti piogge della notte che hanno comportato anche nelle zone già alluvionate ulteriori accumuli importanti, ci sono stati nuovi distacchi di corrente elettrica. Sempre al lavoro i tecnici Enel, circa 16.000 le utenze disalimentate». Lo scrive il governatore toscano Eugenio Giani sui social. Ieri sera, alle 22:30, secondo quanto appreso da Enel, le utenze disalimentate, molte delle quali non agibili, erano invece scese a 2.200 circa. Giani ringrazia poi per «il grande lavoro delle migliaia di volontari e associazioni del nostro sistema di Protezione Civile, della Toscana e provenienti dalle altre regioni. Anche i singoli cittadini che si sono recati nei luoghi colpiti per dare una mano sono stati coordinati dal sistema regionale e dai Comuni che ringrazio per il lavoro svolto».

 

 

Strade chiuse nel Pistoiese per l'esondazione di un torrente

A Montale, comune del Pistoiese, disposta la chiusura nella notte di alcune strade perchè, come comunicato dal sindaco Ferdinando Betti in un messaggio postato su Fb intorno alle 2, stava «tracimando» il torrente Agna, responsabile delle esondazioni avvenute il 2 novembre nella zona industriale e della stazione. Il sindaco ha anche rivolto un appello a non passare dalle strade chiuse e a non rimuovere le transenne posizionate. Montale è uno dei tre comuni - gli altri sono Prato e Montemurlo - dove ieri sera sono scattate evacuazioni preventive in previsione della nuova ondata di maltempo: l'area interessata dall'ordinanza quella della stazione per chi abita ai piani terreni o interrati e non ha possibilità di salire a piani superiori.

Il sindaco di Quarrata: salite ai piani alti

«A causa delle forti piogge cadute sulle zone già alluvionate, la situazione sulla Stella al ponte Torto è molto critica. Si avverte la popolazione di salire ai piani alti degli edifici e di non scendere assolutamente in strada». Lo comunica su Fb Gabriele Romiti, sindaco di Quarrata, in provincia di Pistoia, tra quelli già colpiti dalle esondazioni che hanno interessato la Toscana il 2 novembre. «Si prevedono problemi anche per il vento forte: se potete, non mettetevi in viaggio», aggiunge.

dal nostro inviato
MONTEMURLO (PRATO) «Lo vede? Ho una voragine nel pavimento. Perché qui l'acqua mica è arrivata da fuori, dal torrente che è esondato, è proprio salita da sotto, è esplosa. Abbiamo sentito "vrooom", come uno tsunami. Ha presente? Come si vede nei film. Con mia figlia siamo saliti sopra, al primo piano. Ora stiamo aspettando i vigili del fuoco che ci devono dire se la casa è agibile». Leandro Salvatori ha 69 anni, un tempo la sua famiglia gestiva un piccolo "generi alimentari" a Bagnolo, frazione di Montemurlo, provincia di Prato.

INCUBO

Bagnolo è anche il nome del torrente di cui sopra, quello che è uscito degli argini, distruggendo perfino l'idrovora che avrebbe dovuto limitare i danni.

Montemurlo - due morti, centinaia di case invase dal fango, un'altra frazione, Oste, ancora con l'acqua alta - è un brulicare di tantissimi giovani e meno giovani venuti dalle zone vicine a dare una mano con i badili. Al Bar Ristorante La Torre, dopo avere ripulito il locale, si sono messi a preparare pasti caldi e li portano gratuitamente agli anziani che non vogliono lasciare le loro case, assediate dai detriti, anche se manca il gas. Se durante il giorno spunta anche il sole, alle 20 il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, fa capire che sta arrivando ancora la pioggia. Diffonde un appello molto fermo: «Dalle 20 si rende necessario disporre che gli abitanti delle frazioni di Oste, Popolesco e Santorezzo lascino la propria abitazione se abitano ai piani terra o in seminterrati o vadano ai piani più alti». Sono le 20.30 quando il governatore della Toscana, Eugenio Giani, conferma: «Durante il giorno per fortuna in molte aree il livello dell'acqua si è abbassata. Ma per la notte ci aspettiamo forti precipitazioni. Se riusciamo a resistere, poi la situazione migliorerà». Viaggiando in Toscana il presidente Giani ha constatato due effetti devastanti della tempesta di giovedì: in collina alcuni corsi d'acqua hanno letteralmente modificato il loro percorso; sul litorale, in provincia di Pisa, ma anche in Versilia e nel Livornese, sono stati trascinati via gli scogli che proteggono dalla forza delle onde che così minacciano stabilimenti e negozi.

Video


Ma torniamo al mattino. Non molto lontano da Montemurlo, a Firenze, nella sede della Regione, al termine di un sopralluogo con il governatore della Toscana, Eugenio Giani, il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, aveva spiegato che l'emergenza non è finita e che si sta giocando su due tavoli. Il primo punta ad aiutare chi è ancora in difficoltà e a restituire una parvenza di normalità alle aree della Toscana colpite dall'alluvione di giovedì sera. Ieri mattina c'erano ancora 9.000 utenze senza corrente elettrica, in serata sono state dimezzate. Il secondo deve prevenire altre tragedie, visto che nella notte sono attese altre forti precipitazioni. «Procederemo a evacuazioni preventive di chi è rimasto in zone a rischio. Capisco che abbandonare la propria casa è sempre doloroso, ma dobbiamo pensare alla sicurezza. Ad agire saranno i sindaci» spiega Curcio. Detto di Montemurlo, anche il Comune di Prato, nella zona occidentale della città, ha deciso di evacuare parte di un quartiere: 191 persone di oltre 65 anni e disabili devono lasciare le loro case se non hanno la possibilità di mettersi al sicuro ai piani alti.


E se allarghiamo l'inquadratura sull'Italia intera, emerge che l'assedio del maltempo prosegue. Dalla Protezione civile hanno diramato un nuovo bollettino: «Allerta arancione in Emilia-Romagna, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Liguria. Allerta gialla in 15 regioni. Ancora piogge, temporali e vento forte su gran parte dell'Italia». Ma è proprio il sistema dei colori che sembra avere dei limiti. L'altro giorno a Campo Bisenzio molti cittadini hanno raccontato: nessuno ci ha avvertito dell'apocalisse in arrivo, se siamo riusciti a metterci in salvo è solo per il passaparola, non per gli avvertimenti delle istituzioni. Alcuni ragazzi ieri a Montemurlo erano più fatalisti. Dice Raffaele Paci, mentre tenta di liberare dal fango il piano terra della sua casa che si trova proprio di fianco al torrente Bagnolo: «Guardi, ciò che è successo è stato talmente senza precedenti, che non so davvero se sarebbe stato possibile avvertire la popolazione. Il torrente è piccolo, ma in poco tempo si è trasformato, era enorme, trascinava anche detriti e arbusti».

RIFORMA

Secondo il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, che è anche presidente dell'Anci Toscana, bisognerebbe indicare delle procedure chiare da seguire sulla base dei colori, perché altrimenti il sistema è poco utile, magari un Comune agisce in un modo, quello vicino in un altro: «Non lasciate soli i sindaci». Curcio: «Al di là di quello che è accaduto qui se ci sarà bisogno di rivedere il sistema di allertamento e i codici colori lo faremo nei tavoli opportuni. In questo momento non credo che sia l'elemento fondamentale».

Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci