Lega a congresso, Salvini cambia statuto: il partito del Nord diventa nazionale

Domenica 22 Dicembre 2019 di Claudia Guasco
Matteo Salvini al congresso federale della Lega
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MILANO - Il passato e il presente della Lega si affollano al banco bar di un albergone alla periferia di Milano. È il gran giorno del congresso per il cambio dello statuto del partito, la Lega Nord viene svuotata e fa spazio alla «Lega per Salvini premier». La vecchia guardia un po' borbotta: «Ho votato per la prima volta Lega nell'87 - dice il delegato Daniele Belotti, deputato e storico speaker di Pontida - c'è nostalgia nell'aria, ma anche speranza per il futuro, perché l'autonomia resta uno dei cardini». Il segretario Matteo Salvini va oltre: «Oggi è l'inizio di un bellissimo percorso, è il battesimo di un movimento nazionale che ha l'ambizione di rilanciare l'Italia nel mondo». E chiosa Umberto Bossi: «Il partito non chiude».

SCATOLA VUOTA
L'assemblea dei delegati liquida la questione in un paio d'ore, per alzata di mano il nuovo statuto viene approvato all'unanimità: ridimensionamento del ruolo del fondatore Umberto Bossi, via libera al doppio tesseramento (per la storica Lega Nord e per la nuova Lega di Salvini), possibilità che il consiglio federale conceda il simbolo ad altri movimenti politici (cioè Salvini premier). È un colpo di spugna, tuttavia come spiega Matteo Salvini «serve un movimento snello e orgoglioso delle sue radici, ma che guarda avanti se no finiamo come i vecchietti che dicono: ti ricordi? Chi guarda al passato è morto». Dietro il cambiamento però c'è soprattutto una questione pratica e i delegati, addentando il panettone al buffet, vanno dritti al punto: «Di fatto alla Lega Nord restato i 49 milioni di euro di debiti e un codice fiscale, tutta l'attività politica la fa Salvini premier». Lo ammette senza reticenze anche l'ex ministro Roberto Calderoli: «La Lega Nord continuerà a esistere perché ha dei carichi pendenti con la procura. Continuiamo a pagare le nostre rate, ma qualunque ricorso sia possibile, per non avere più questa spada di Damocle sopra la testa, noi intendiamo percorrerlo». Salvini avverte: «Non riusciranno a fermarci, quando un popolo assapora il profumo della libertà non lo ferma nessuno». Men che meno, assicura, il tribunale dei ministri di Catania che ha chiesto di autorizzare il processo con l'accusa di sequestro di persona per il caso della nave Gregoretti. «Questi giudici non attaccano me - sottolinea - attaccano un popolo e la sovranità nazionale. Prima mandiamo a casa Conte, Renzi e Di Maio e meglio è. Se qualcuno pensa di impaurirci con la minaccia del carcere, ha sbagliato movimento e persona. Processateci tutti, processate il popolo italiano. Propongo al congresso l'autodenuncia di massa, che i deputati si alzino». E i delegati eseguono, manifestando plateale appoggio al loro capo. Al congresso sono circa 300 rispetto ai 500 totali e Salvini è un po' indispettito per le assenze. «Il nostro obiettivo dichiarato è tornare al governo. Sarà una sfida con grandi potenzialità e rischi enormi. Girando per il Paese vedo personalismi, litigi, pigrizia. Bisogna aprire la Lega, con il 30% non si può ragionare come se avessimo ancora il 4%».

SENATORI A VITA
Chi «lascia fuori i più bravi», aggiunge il segretario, chi «tiene le porte chiuse fa il male del movimento», ovviamente «non subappaltandolo a portatori di voti dell'ultim'ora». Il consenso popolare «va conquistato ogni giorno», se in una sezione ci sono sempre gli stessi cinque militanti e perdiamo le elezioni, allora se ne vadano». Un ragionamento valido anche su larga scala: «Quando torneremo al governo, tra le modifiche alla Costituzione ci sarà quella di cancellare i senatori a vita». Il congresso si chiude con una bottiglia di vino rosso in regalo e un tripudio di selfie con il presepe regalato a Salvini dal maestro Alfonso Pepe. Il segretario lo piazza sul podio: «C'è una guerra globale, siamo l'ultima speranza di cambiamento, l'ultima ancora di salvezza per il popolo cristiano occidentale».

Claudia Guasco © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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