Mottarone: non solo il sistema frenante era stato disattivato, ma da tempo oltre due terzi dei cavi erano corrosi.
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CORROSIONE DATATA
Nessuno però se ne è accorto, per il semplice fatto che nessuno ha controllato, come si evince dai documenti analizzati dagli esperti. «Le rotture sono avvenute ben prima del 23 maggio 2021. Negli ultimi mesi i controlli, peraltro non ritrovati in alcun registro, non sono stati effettuati», si segnala nella perizia. Una verifica che avrebbe salvato la vita ai turisti a bordo della cabina numero 3, perché «avrebbe consentito di rilevare i segnali di degrado, ovvero la presenza anche di un solo filo rotto o di segni di corrosione e quindi di sostituire la testa fusa così come previsto dalle norme». In base alle analisi, «si può affermare con ragionevole certezza ingegneristica che negli ultimi mesi tali controlli previsti dalla norma non siano stati effettuati e non ve ne è stata trovata traccia».
FRENO DI EMERGENZA DISATTIVATO
Non solo. Per velocizzare la funivia, sono stati inseriti dei forchettoni che hanno impedito, alla rottura della fune traente, l’attivazione del sistema frenante di emergenza che avrebbe salvato quattordici vite «bloccando in sicurezza la cabina sulla fune portante». L’utilizzo del forchettone è una procedura vietatissima. Ma l’analisi effettuata sui video disponibili, che coprono il periodo dall’8 al 23 maggio, «ha mostrato come la pratica di inserire gli esclusori dei freni di emergenza fosse molto frequente, sia sul veicolo numero 3 che sul 4», sottolinea il pool di ingegneri. Una prassi pericolosissima quanto disinvolta, è ciò che si desume dalla perizia, in linea con la gestione della funivia del Mottarone. «La tenuta del “Registro-giornale” della funivia è risultato molto approssimativa e sicuramente censurabile (e ciò analogamente ad altra documentazione relativa all’esercizio) in quanto inadempiente».