Nel 2017 ci fu un incidente mortale in moto vicino a Torino dopo una lite. Oggi è stata ridotta a 14 anni e 4 mesi di carcere la condanna per Maurizio De Giulio, l'elettricista che nel 2017 a Condove (Torino), dopo una lite in strada, inseguì e urtò una motocicletta provocando la morte della ventisettenne Elisa Ferrero e il ferimento del suo compagno, Matteo Penna, 33 anni. La sentenza è stata pronunciata dalla Corte d'assise d'appello di Milano. All'imputato sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. È stata comunque confermata l'accusa di omicidio volontario.
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«La sentenza - commenta l'avvocato Marco Moda, che ha difeso l'imputato insieme al collega Vittorio Nizza - non ci soddisfa. Al più si tratta di un omicidio stradale, non certo di un omicidio volontario. De Giulio non voleva uccidere e molte circostanze confermano questa tesi: per esempio la frenata, rilevata dall'abs del suo furgone, o la disperazione che manifestò subito dopo l'urto, di cui si trova traccia nel verbale di un testimone. Elementi che finora stati trascurati. Vedremo in Cassazione». In primo grado, nel 2018, l'elettricista fu condannato a 15 anni e 8 mesi dopo un rito abbreviato.
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