«L’avevo in braccio e piangeva, l’ho accarezzato sul visino e lui mi ha preso il dito con la bocca, segno che aveva fame. Per tutto il viaggio fino all’ospedale mi ha succhiato il dito mentre lo stringevo a me».
Un racconto carico di emozione quello di Giorgia Cavallaro, infermiera della Casa di Cura di Porto Viro che faceva parte, insieme al medico Anna Tarabini ed all’autista soccorritore Marco Marangon, dell’equipaggio dell’ambulanza accorsa al cimitero di Rosolina, che per prima ha stretto al petto il piccolo abbandonato subito dopo la nascita.
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Con il passare delle ore il bambino, che è stato chiamato Giorgio proprio come l'infermiera, è stato dichiarato fuori pericolo. Ha avuto la sua prima poppata e pesa quasi tre chili.
Il neonato è stato ritrovato nudo in una borsa vicino alla camera mortuaria del cimitero la mattina del 24 aprile a Rosolina. Il piccolo era nato da pochissimo. A sentire il suo pianto disperato sono state alcune persone che si recavano nel vicino cimitero: si sono avvicinate e hanno visto dentro la borsa quel piccolino, un maschietto. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi, il piccolo è stato recuperato in condizioni critiche ma, con il passare del tempo e le cure adeguate nell'ospedale di Adria, la sua condizione si è stabilizzata.
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