Omicidio di Misano Adriatico, fermato il killer: voleva fuggire negli Usa

Sabato 12 Aprile 2014
Omicidio di Misano Adriatico, fermato il killer: voleva fuggire negli Usa
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finita in Svizzera la fuga di Paulin Nikaj, 35enne albanese accusato di avere ucciso il 17 marzo scorso a colpi di pistola il connazionale 24enne Nimet Ziberi a Misano Adriatico, davanti ad un supermercato. L'uomo è stato rintracciato ieri mattina in un appartamento di Berna e arrestato dalla polizia elvetica, in attesa dell'estradizione.



Le indagini. Sfruttando la rete di protezione messa in piedi da parenti e amici, aveva come obiettivo quello di volare negli Stati Uniti e aveva infatti già pronti circa 10mila euro e documenti falsi. Ma i carabinieri della compagnia di Rimini, svolgendo in queste settimane un serrato lavoro di indagine, hanno seguito la moglie dell'uomo fino a Senigallia, dove risiedono la sorella e il cognato, e da qui hanno ricostruito la rete familiare che lo ha coperto. Le indagini avevano chiarito che il movente dell'omicidio era stato una sorta di 'regolamento di contì dopo che, ad ottobre, l'omicida aveva avuto una lite con parenti della vittima.



La fuga. Sicuramente un passaggio prima della fuga all'estero Nikaj l'ha fatto a Foligno, dove è stata trovata la sua Citroen C4 azzurra usata per la fuga. Da qui si è spostato anche a Trevi e da quel momento, aiutato anche da alcuni conoscenti e colleghi autotrasportatori, il 35enne albanese si è diretto verso il nord Italia, a Bergamo e Varese. Proprio in provincia di Bergamo, a Bolgare, alcune cugine paterne sono riuscite a far perdere le sue tracce. Dall'attività di indagine, fatta soprattutto di pedinamenti, è emerso che la latitanza era stata organizzata da un parente che risiede a Misano Adriatico. In Romagna, l'albanese ha trascorso la maggior parte della sua vita, dopo la morte della madre. La pistola usata per l'omicidio, procurata clandestinamente, non è stata ancora trovata: i militari suppongono che l'uomo se ne sia liberato durante la fuga. Durante la latitanza, Nikaj ha provato a contattare la moglie, incinta di 4 mesi, e i due figli di 2 e 4 anni, ora ospitati in una comunità protetta. È probabile che l'uomo avesse intenzione di portarli con sè negli Usa. Durante le indagini i carabinieri hanno monitorato la donna e i due bambini anche per scongiurare il pericolo di ritorsioni da parte dei familiari della vittima. I militari stanno valutando l'iscrizione sul registro degli indagati di nove persone che hanno favorito la latitanza.
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