​Lavinia Montebove investita a 16 mesi davanti all'asilo a Velletri, la maestra chiede la messa in prova

Si profila, se l'istanza venisse accolta, l'estinzione del reato di lesioni colpose gravissime

Lunedì 19 Giugno 2023 di Karen Leonardi
Lavinia Montebove investita davanti all'asilo a Velletri, la maestra chiede la messa in prova

Udienza lampo che rischia di allungare ulteriormente i tempi del processo della piccola Lavinia Montebove, la bimba investita a 16 mesi nel parcheggio dell'asilo "La Fattoria di Mamma Cocca” di Velletri e da allora in uno stato vegetativo di minima coscienza.

Ieri nell'aula penale del Tribunale di Velletri il legale di Francesca Rocca - la maestra accusata di lesioni colpose gravissime nei confronti della bimba - ha richiesto per l'imputata la “messa alla prova” in carcere o in un istituto per disabili che permette, se accolta, di svolgere lavori di pubblica utilità o socialmente utili, con volontariato e affidamento ai servizi sociali. Si profila, se l'istanza venisse accolta, l'estinzione del reato di lesioni colpose gravissime.

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L'udienza

La maestra è anche accusata di abbandono di minore per aver lasciato da soli i bambini dell'asilo mentre lei accompagnava la bimba in ospedale insieme con la donna, Chiara Colonnelli (mamma di un'altra bambina), che poco prima aveva investito Lavinia mentre gattonava, senza alcun adulto accanto, nel parcheggio della struttura. Il precedente capo d'imputazione per la maestra era "abbandono" anche nei confronti della bimba, reato sostituito nella precedente udienza appunto in lesioni gravi. La giudice Eleonora Panzironi ha aggiornato l'udienza all'11settembre, giorno in cui si deciderà se accogliere l'istanza avanzata e assegnare la titolare della scuola a una struttura per disabili o in carcere. Lo slittamento ferma i termini della prescrizione.

 

"La messa in prova presuppone un’ammissione delle proprie responsabilità ed una presa di coscienza di quanto fatto - dichiara la mamma della bambina, Lara Liotta, funzionario dei vigili del fuoco ed ex dipendente del Ministero della Giustizia - Finora, dato l’atteggiamento della maestra, l’assenza di scuse o anche solo di dispiacere per quanto avvenuto, per evidenti omissioni di chi la custodiva, a nostra figlia, per non parlare dell’offerta di un euro, non si è mai visto nulla di tutto ciò. È una richiesta che appare funzionale solo ad estinguere il reato, l’ennesima mossa suggerita per evitarle di assumersi qualunque responsabilità. Poi una maestra dell’infanzia, per sua stessa ammissione poco incline allo studio, che pretenda di alfabetizzare i detenuti mi pare addirittura comico se non ci fosse nulla da ridere"

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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