Kata, nuovo sopralluogo nell'ex hotel Astor: si cercano tracce nelle intercapedini. Il padre della bimba di nuovo in carcere

Mercoledì 18 Ottobre 2023
Kata, nuovo sopralluogo nell'ex hotel Astor: si cercano tracce nelle intercapedini. Il padre della bimba di nuovo in carcere

Kata ancora non si trova. Le ricerche della bambina scomparsa dall’ex hotel Astor occupato più di tre mesi fa continuano senza sosta. Lo squadrone cacciatori dei Carabinieri è arrivato stamani all'ex Astor, l'hotel dismesso di via Maragliano, alla periferia di Firenze, dove il 10 giugno scorso è scomparsa la piccola Kata, 5 anni.

Lo speciale reparto dell'Arma, solitamente impegnato in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, svolgerà un'attività di ricerca in tutto lo stabile. 

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Dove la cercano

In particolare la procura vuole cercare, ancora, all'interno dell'ex Astor "tracce materiali o biologiche" della piccola Kata e/o dei suoi rapitori" ma anche i mezzi utilizzati per commettere il delitto, trasportare e nascondere la bambina. Questa mattina i pm hanno notificato agli indagati, alle persone offese e ai loro difensori il decreto di ispezione, perquisizione e sequestro. L'indagine è tutt'ora aperta per sequestro di persona.

 

Le ipotesi

Il nuovo sopralluogo viene definito dagli inquirenti più invasivo dei precedenti, con l'obiettivo di ricercare possibili tracce della piccola Kata in ogni intercapedine dell'albergo occupato al momento della sua sparizione da oltre cento persone, soprattutto cittadini sudamericani e romeni. L'ipotesi principale dei pubblici ministeri titolari dell'indagine è che Kata sia stata vittima di un sequestro di persona a scopo di estorsione, che potrebbe essere derivato dai rapporti conflittuali tra gli occupanti le stanze che sono poi sfociati nei reati commessi durante l'occupazione dell'ex hotel. Alcuni stretti familiari della bambina sono risultati coinvolti in quei reati e sono stati arrestati. Tra le ipotesi sul rapimento di Kata c'è, infatti, anche quella di una ritorsione per il racket degli alloggi nell'ex albergo, che nel mese di agosto ha portato in carcere lo zio materno della piccola scomparsa. Neppure la pista della pedofilia è del tutto esclusa dall'inchiesta.

 

Il padre di nuovo in carcere

Intanto il padre della bimba da ieri è di nuovo detenuto. Non ha obbedito all'obbligo di firma a cui doveva sottostare da quando, poche ore dopo la scomparsa di sua figlia, il giudice gli aveva accordato la scarcerazione. I carabinieri hanno notificato all'uomo, Miguel Angel Romero Chicclo, un aggravamento delle misura cautelare disposto dalla corte d'appello. Secondo quanto spiega La Nazione dando la notizia, il padre della piccola scomparsa avrebbe accumulato una serie di inadempienze all'obbligo di firma che hanno spinto i giudici a revocargli la 'fiducià: per quattro volte, negli ultimi tempi, non si sarebbe presentato in caserma. L'uomo, quando è scomparsa la figlia, era in carcere per le accuse di furto e uso di carte di credito rubate. 

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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