Ancora indagini su Ciro Grillo e altri tre ragazzi, accusati di violenza sessuale nei confronti di una giovane nel luglio 2019 a Porto Cervo, in Costa Smeralda.
Nel frattempo, sono emerse alcune intercettazioni riportate dal Corriere della Sera e Repubblica risalenti al 9 agosto 2019, pochi giorni dopo le presunte violenze. Gli interlocutori della telefonata sono uno dei quattro indagati e un amico: per la prima volta si fa riferimento ai video girati la notte tra il 16 e il 17 luglio, che sono finiti al centro dell’indagine. L’amico chiede all’indagato di poter vedere i video: «Dai, mandameli».
Una richiesta a cui l’indagato non cede: «No, non li mando a nessuno». E l’amico insiste: «Dai, sono l’unico che non li ha visti!». E l’altro: «Non posso. Poi ti racconto quando vengo».
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Una breve conversazione che fa capire due cose ai carabinieri: la prima è che esistono dei video, conservati sugli smartphone degli indagati (che all’epoca non sapevano di essere stati intercettati), che potrebbero quindi rappresentare una prova del reato. La seconda è che quei video, stando alle parole dell’amico, sarebbero stati mostrati in giro: «Sono l’unico che non li ha visti». Ma stando a quanto sarebbe stato accertato finora, i video non sono stati condivisi ma soltanto mostrati dagli stessi telefoni da cui erano stati ripresi; un dettaglio che proteggerebbe gli indagati dal reato di revenge porn, punito dalla legge che proprio nell’agosto 2019 venne approvata.